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Trasporti nazionali e internazionali: cambiamenti per la produzione logistica
Presentato il caso di un imprenditore italiano: «Ma Vietnam non è sinonimo di low cost»


26 Settembre 2019

Spostare la produzione in Vietnam per evitare i dazi sulla Cina

(Comunicato stampa)

La trade war tra USA e Cina sta portando sempre più imprese a spostare la produzione in altri paesi asiatici, primo fra tutti il Vietnam.
Nei primi quattro mesi del 2019 questo paese ha attirato investimenti esteri per 14,59 miliardi di dollari, +81% rispetto allo stesso periodo del 2018 secondo la Foreign Investment Agency.

Protagoniste soprattutto imprese del settore manifatturiero e hi-tech, fra le quali una realtà fondata da un imprenditore italiano: la NiRoTech Ltd di Hong Kong, specialista in componentistica per la meccatronica, partner di numerose aziende del nostro Paese, ormai da un anno ha aperto una società ad Hanoi che conta già 9 dipendenti.

“Qui abbiamo riprodotto il modello di supply chain che ha decretato il nostro successo. Ci basiamo cioè su un network di fornitori affidabili e controllati per essere il “braccio produttivo” per i nostri clienti italiani ed europei che richiedono prodotti elettronici finiti, gestendo produzione, qualità e spedizioni con mentalità italiana”, spiega Roberto Leone, imprenditore di origine bellunese co-fondatore e Managing Director di NiRoTech.

A fare la differenza rispetto alla mera delocalizzazione c’è la presenza fisica di NiRoTech in Vietnam, la sua conoscenza delle dinamiche specifiche del Paese e lo stretto rapporto con i produttori locali, che garantisce gli alti standard che i clienti desiderano, ed evitando in più i problemi derivanti dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Tutto facile, dunque? No, perché sul Vietnam ci sono alcuni miti da sfatare. E il primo è che sia sinonimo di low cost.

“Non è così perché il costo del lavoro, pur essendo minore rispetto alla Cina, non è così basso da comportare un risparmio significativo. Il tessuto industriale ha grosse potenzialità e si sta orientando su produzioni di alto livello: c’è un mercato consolidato costituito dalle aziende hi-tech di Corea del Sud e Giappone, che ovviamente richiedono ai fornitori locali alti standard.
Inoltre ci sono in Vietnam ci sono da considerare gli extra costi di logistica: “Occorre fare attenzione e pianificare bene gli investimenti perché il reperimento e la movimentazione delle merci in Vietnam possono rivelarsi molto laboriosi”, spiega Leone.

Insomma, partire da zero in Vietnam non è semplice. Bisogna sapere come muoversi e le realtà di successo sono frutto di molto lavoro.





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