(Comunicato stampa)
Quando si tratta di family business, è spesso difficoltoso gestire i rapporti esistenti tra famiglia e impresa: in particolare quando arriva il momento di affrontare il processo di passaggio generazionale è quasi impossibile prevedere l’esito o il successo della seconda generazione che subentra e si dispone a prendere il comando.
Non è questo il caso del Gruppo GI.MA. TRANS, che si distingue nel panorama delle PMI rivelandosi un vero e proprio unicorno, in virtù di un singolare approccio che ha sempre considerato famiglia e impresa come un’unica entità; la forte identificazione dei due fondatori con l’azienda stessa si è rivelato il vero plus del Gruppo e ha permesso a Stefano Quarti – seconda generazione e attuale AD – di prendere le redini di questa realtà di successo.
La presenza dominante delle Imprese Familiari nelle PMI italiane – circa l’85% – le ha classificate come modelli imprenditoriali di successo in passato e le annovera oggi tra le imprese essenziali per l’economia europea, sulla base di una combinazione di fattori logistici, tecnologici e culturali di tipo quantitativo e qualitativo.
Questa tipologia di aziende ha saputo dimostrare spirito di adattamento al contesto attuale, sfoderando capacità di sviluppo per il futuro, senza tuttavia perdere una forte identità.
GI.MA. TRANS – come poche altre medie imprese – fin dal primo giorno è stata in grado di far fronte a sfide complesse, grazie alla professionalità e al grande spirito di sacrificio di tutte le persone coinvolte, dai membri della famiglia ai primi autisti, agli impiegati, fino all’attuale personale viaggiante; oltre a questi fattori il successo di questi anni è stato possibile grazie all’ottimo equilibrio e divisione tra i ruoli dei due fondatori e al rapporto di fiducia da sempre radicato in famiglia.
Trent’anni fa, Luigino Zuccali e Mario Quarti decisero di fondare GI.MA. TRANS – azienda che porta entrambi i loro nomi – scommettendo sul primo bilico acquistato nel 1989.
La loro speranza è sempre stata quella di trasmettere ai propri figli gli stessi valori e la stessa passione sulle quali poggia l’azienda e questo desiderio si è concretizzato in Simona Zuccali e Stefano Quarti, che attualmente ricoprono i ruoli di Responsabile dell’Area Amministrazione e Socio/Amministratore Delegato.
La seconda generazione è cresciuta respirando l’aria aziendale ed è quindi naturalmente dotata di una conoscenza approfondita del business: come protagonisti di questa crescita costante, Simona e Stefano stanno portando avanti l’evoluzione del Gruppo GI.MA. TRANS iniziata dai loro genitori.
La pianificazione del passaggio generazionale, nonostante identifichi un fenomeno ancora poco diffuso, è oggetto di discussione all’interno delle aziende familiari – ad oggi il 18% di esse prevede questo processo nei prossimi 5 anni.
Il tempismo è un fattore determinante in ogni fase di questo passaggio, quale componente che deve essere considerata con consapevolezza in base anche alle concrete intenzioni degli eredi rispetto al subentro nella gestione.
In GI.MA. TRANS osserviamo un passaggio generazionale ancora in corso, anche se è certo che parte del processo sia già avvenuto, poiché attualmente ai vertici dell’impresa troviamo Stefano Quarti, che ha la stessa età dell’azienda: 30 anni.
“Occorre essere stati vogatori prima di tenere il timone, aver tenuto la prua ed osservato i venti prima di governare da soli la nave“
È con questa filosofia che il giovane Stefano Quarti è giunto ai vertici della storica azienda di autotrasporto dal 2018, scegliendo di crescere all’interno di GI.MA. TRANS subito dopo aver conseguito il diploma di maturità e svolgendo ogni tipo di mansione: autista, pianificatore, magazziniere, responsabile del traffico.
É stata questa decisione, unita all’instancabile tenacia che lo contraddistingue, a consentirgli di ottenere i risultati desiderati dedicandosi in toto al progetto e alla mission aziendale e a permettergli di sviluppare una conoscenza a 360 gradi del settore logistico e dell’impresa fondata dallo zio e dal papà.
Il suo successo personale è stato agevolato dal vantaggio di avere alle spalle una famiglia profondamente unita, in grado di fornire un impatto positivo anche sulla strategia aziendale.
La combinazione di questi fattori ha permesso a GI.MA. TRANS di ottenere un incremento di fatturato medio annuo del 12% nell’ultimo quinquennio e di estendere il proprio business anche all’immobiliare, da ultimo costruendo una nuova sede operativa a Cortenuova.
Il nuovo polo logistico nella bergamasca si sviluppa su un’ampia area di circa 62.000 mq e comprende uffici, parcheggi e soprattutto magazzini dotati di predisposizione per celle a temperatura controllata, pensati per ampliare il raggio d’azione dell’azienda di autotrasporto anche alla logistica.
Così come il costante rinnovamento della flotta, anche l’asset strategico di Cortenuova sposa in pieno la Green Vision aziendale in tema di ecosostenibilità, a partire dalla strategica vicinanza allo scalo ferroviario, di cui a breve dovrebbero iniziare i lavori.
L’obiettivo di assicurare la continuità di un’impresa nel tempo rende fisiologicamente necessario il subentro della seconda generazione, accompagnato da tutte le responsabilità di governo e direzione che esso comporta.
Durante il processo di transizione generazionale è sempre fondamentale scegliere la persona adatta alle esigenze attuali dell’azienda, ma che sappia anche pensare in prospettiva e guardare al futuro con concretezza e ottimismo.
Stefano Quarti è stato in grado di adottare questa visione, ma al contempo riconosce il merito di ogni membro del team GI.MA. TRANS e afferma: “La crescita degli ultimi anni non sarebbe stata possibile senza il significativo contributo di ogni persona che lavora in azienda”.
Secondo le statistiche dell’ASAM – Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica – solo il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione di imprenditori e questo fa intuire che il rischio di deriva generazionale sia in media elevato; secondo gli Osservatori Aidaf e AUB, invece, il 70,3% delle aziende italiane è guidato da un leader di età superiore ai 50 anni e a questo dato fanno seguito età più avanzate.
Il caso del Gruppo GI.MA. TRANS fa eccezione a entrambe queste categorie: la seconda generazione è già saldamente al timone e, nonostante la giovane età, Stefano Quarti si è rivelato essere la persona giusta per far attraversare all’azienda questa fase delicata.
Nonostante abbia vissuto periodi decisamente sfidanti in questi primi 5 anni come Amministratore Delegato – prima la pandemia e ora la corrente crisi economica – sta dimostrando di saper dare un’identità chiara all’azienda, conferendo al contempo un’impronta personale.
Secondo gli studi di settore, il rinnovamento della formula imprenditoriale è il metodo preferibile per garantire un passaggio generazionale di successo perché realizza innovazioni concrete e durature, in linea con i nuovi scenari di mercato.
GI.MA. TRANS sta quindi subendo un duplice cambiamento: da un lato un passaggio generazionale – di padre in figlio – e dall’altro una trasformazione digitale – da azienda tradizionale ad azienda digitale.
Secondo altri studi condotti dal Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia – parte operativa di ASAM – il 28% dei passaggi generazionali andati a buon fine ha realizzato politiche di digital transformation; la loro attuazione, ad opera delle nuove generazioni che subentrano in azienda, costituisce, infatti, un elemento capitale per la stessa sopravvivenza di imprese che operano da decenni sul mercato, contribuendo a mantenere una chiave di lettura di business innovativa e al passo con i tempi.
Secondo il CERIF, infatti, la trasformazione digitale aiuta ad affrontare un altro problema tipico delle imprese di famiglia, ovvero l’attrazione di giovani talenti e la successiva capacità di retention.
É stato infatti appurato come, nelle aziende che hanno operato una trasformazione digitale, sia stato più semplice mantenere un’età media bassa soprattutto per le funzioni impiegatizie: nel caso del Gruppo GI.MA. TRANS l’età media negli uffici è di circa 35 anni e, nonostante la cronica disparità di presenze femminili del settore logistico, la metà degli impiegati delle sedi di Pozzo D’Adda e Cortenuova è donna.
Un altro esempio di rinnovamento, voluto dalla seconda generazione, è anche la recente operazione di rebranding che ha conferito freschezza all’identità aziendale tramite la creazione di un nuovo logo, naturalmente presente sui bilici e sulle motrici firmate GI.MA. TRANS e un nuovo sito web, che racconta gli ultimi traguardi del Gruppo.
L’azienda ha poi deciso di festeggiare i 30 anni di attività organizzando una festa per tutti i dipendenti e collaboratori, con lo scopo di ringraziare i due fondatori che hanno dato vita a questa realtà e che sono ancora parte attiva del Gruppo: Luigino Zuccali, presidente del CDA e Mario Quarti, proprietario insieme al figlio Stefano.
Indubbiamente in futuro ci sarà sempre più bisogno di un ambiente aziendale che sappia coniugare la spinta innovativa del digitale con i valori fondanti dell’impresa e che si sappia aprire al contempo a collaborazioni sinergiche e multidisciplinari per dare origine a nuovi modelli di sviluppo.
Il caso GI.MA. TRANS è un’ottima prova a dimostrazione del fatto che è ormai necessario pianificare il passaggio generazionale, se si vogliono battere le statistiche nel tentativo di assicurare la sopravvivenza dell’azienda anche per le seconde e terze generazioni, evitando in questo modo la deriva generazionale.
“L’azienda è un sistema di operazioni, di decisioni, di forze, di funzioni e di rischi“.
Questa consapevolezza ha agevolato la crescita del Gruppo GI.MA. TRANS nel corso dei suoi 30 anni di storia: il solido sistema valoriale di impegno e senso del dovere, trasmesso dai fondatori alla seconda generazione sia a livello personale sia professionale, ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione degli attuali vertici aziendali, ma non sarebbe stato sufficiente.
Oltre a questo si sono rese necessarie anche doti personali: è infatti la determinazione unita all’impegno quotidiano che può trasformare un capo tradizionale in un leader moderno.