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Export e Data Sharing: come ottimizzare la Supply Chain con Agritalia
L’ottimizzazione della Supply Chain legata all’export di prodotti Made In Italy e l’importanza del Data Sharing con i retailer al centro della conferenza stampa di Agritalia


6 Maggio 2021

Export e Data Sharing: come ottimizzare la Supply Chain con Agritalia

Si è svolta nelle scorse settimane la conferenza stampa dal titolo “Agritalia: le nuove frontiere dell’export”, incentrata sulla tematica dell’ottimizzazione della Supply Chain nell’ambito dell’esportazione dei prodotti italiani, in particolare verso gli Stati Uniti.

Sono intervenuti nel corso della conferenza stampa Sergio Massa e Leo Nucera, rispettivamente CEO e Sales & Marketing Director di Agritalia, azienda specializzata nell’attività di export di prodotti Made In Italy.

Network, private label, Supply Chain: la storia di Agritalia

Agritalia nacque nel 1987 da un’idea di Sergio e Stefano Massa con l’obiettivo di creare un network di importatori nel mercato statunitense.
Negli anni Novanta il controllo dell’intera Supply Chain fu il problema principale per i prodotti italiani di importazione, in quanto rimanevano confinati nei magazzini di New York poco dopo essere approdati nel Nuovo Continente.

Pochi anni dopo il mercato nordamericano si aprì alle private label e si riuscì ad arrivare fino alle catene di distribuzione, mentre negli anni Duemila la globalizzazione dei mercati portò catene distributive e fornitori a unirsi per essere più forti sui mercati.

L’importanza del Data Sharing per trovare la logistica migliore

Se in passato i dati di vendita erano posseduti gelosamente dai retailer e ceduti a poche aziende (per esempio Nielsen), negli ultimi anni è emersa la fondamentale importanza del Data Sharing, ovvero della piena condivisione delle informazioni sui singoli item presenti sugli scaffali.

L’aumento della competizione nel mercato distributivo ha convinto le catene distributive a condividere i dati di mercato, sia a livello di vendite che a livello di magazzino, settimana per settimana.

Sull’onda di questi cambiamenti, nel 2015 Agritalia ha creato un software in grado di gestire e interpretare l’enorme mole di dati in cui vengono inserite tutte le informazioni sulla Supply Chain di ogni singolo prodotto commercializzato.

Le opportunità delle PMI italiane tra costi, penetrazione e crescita

Il basso scambio di informazioni che si verificava tra i player operanti in un mercato era determinato dalla presenza di una visione orientata alle esigenze della singola Business Unit.

Oggi, la condivisione dei cosiddetti Big Data e la conseguente ottimizzazione della Supply Chain logistica da parte dei produttori hanno consentito ai retailer di avere prezzi più competitivi dei prodotti a scaffale, in particolare della private label, dei quali si occupa in larga parte Agritalia.

Il software di gestione della logistica di Agritalia ha permesso, alle tante PMI italiane interessate all’export dei propri prodotti, innanzitutto di avere una riduzione dei costi, eliminando le inefficienze, che possono riguardare step non necessari, come le liability per i prodotti stoccati nei magazzini terzi, o costi extra che possono derivare da un tipo di trasporto troppo oneroso per le caratteristiche del Paese da servire (per esempio passando dal trasporto su gomma a quello su rotaia per le distanze elevate presenti negli Stati Uniti).

Il miglioramento della logistica ha portato anche all’aumento della penetrazione dei prodotti nei vari punti vendita della distribuzione, quindi una maggiore capillarità che consente ai produttori di far arrivare le eccellenze del Made In Italy su tutti gli scaffali.

Una filiera sostenibile come obiettivo fondamentale

L’ultimo aspetto, ma comunque da non sottovalutare, è quello della sostenibilità: grazie al Data Sharing sempre più aziende riescono ad avere un’impronta ecologica nella gestione della propria Supply Chain, migliorando i sistemi di trasporto e di approvvigionamento delle merci.

Il tema logistico è al centro di un prestigioso progetto guidato dall’Università di Shieffeld, in Inghilterra che vede Agritalia protagonista per la creazione di una vera e propria filiera sostenibile.

In questo progetto sono state presentate diverse case history di successo di produttori locali italiani che hanno perseguito due obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, in particolare quelli legati alla creazione di infrastrutture sostenibili per le piccole e medie realtà industriali e garantire modelli sostenibili di consumo e di produzione.

L’inesorabile crescita di Agritalia degli ultimi anni

La lettura settimanale dei dati di vendita, basata sullo storico del prodotto e sulle aperture di nuovi magazzini, ha consentito ad Agritalia di fare previsioni sui dati di vendita con 2-3 mesi di anticipo per ogni singolo prodotto, riducendo il margine di errore al 2-3% e portando un risparmio al cliente tra l’8 e il 15%.

Le ottime performance registrate da questo software hanno permesso ad Agritalia di triplicare il proprio fatturato, passando dai 23 milioni di euro del 2010 ai 69 milioni di euro dello scorso anno (in particolare si registra un +65% di fatturato negli ultimi 5 anni, derivante in grande parte dal mondo delle private label).

Il network logistico creato da Agritalia conta oggi 100 fornitori qualificati di eccellenza italiane, il 90% dei quali sono piccole e medie imprese, per un totale di 700 prodotti trattati in ben 25 categorie merceologiche diversi, tra food e non food.





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