Secondo un’analisi condotta dal gruppo di consulenza
BCG -Boston Consulting Group, saranno le tecnologie abilitanti il fulcro delle innovazioni industriali dei prossimi anni.
Malgrado la crescita tecnologica sia una realtà già presente nelle imprese, per molti aspetti si tratta di una conoscenza ancora superficiale.
Tuttavia, arrivati a questo punto del progresso, le aziende non possono più ignorare la necessità di mettersi in discussione e far fronte a una società che vedrà sempre più centrale il ruolo della scienza tecnica.
Per far sì che questo passaggio sia possibile è necessario in primo luogo avere chiaro cosa sono le
tecnologie abilitanti.
Secondo la definizione della Commissione Europea si tratta di tecnologia “ad alta intensità di conoscenza e associate a levata attività di Ricerca & Sviluppo, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese d’investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”.
Un prodotto basato sulla tecnologia abilitante è quindi uno
strumento capace di inserirsi nella catena produttiva apportando velocità e innovazione e permettendo al valore commerciale e sociale di un bene e di un servizio di accrescere.
Inoltre, allo scopo di soddisfare queste esigenze, è stato varato in Italia un
piano Nazionale Impresa 4.0.
All’interno del piano sono 9 le categorie in cui sono stati raggruppate le tecnologie abilitanti: Advanced manufacturing solution, Additive manufacturing, Augmented reality, Simulation, Horizontal/Vertical integration, industrial internet, Cloud, Cybersecurity e Big Data & Analytics.
Ogni categoria contiene una gamma di soluzioni tecnologiche che, combinate e utilizzate in modo funzionale, permettono un miglioramento e un’ottimizzazione della gestione del Supply Chain.