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Riforma storica: la nuova legge sugli interporti rivoluziona la logistica italiana
Approvata dopo 35 anni, la nuova legge quadro riconosce gli interporti come infrastrutture strategiche nazionali


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Riforma storica: la nuova legge sugli interporti rivoluziona la logistica italiana

10 Novembre 2025

Dopo oltre tre decenni, il sistema logistico italiano compie un passo decisivo verso la modernità. Con l’approvazione definitiva alla Camera, la nuova Legge quadro sugli interporti diventa realtà, aggiornando e superando la storica legge 240/1990 che, nel 1989, sancì la nascita degli interporti italiani.
L’Unione Interporti Riuniti (UIR) accoglie la riforma come una “svolta storica”, capace di rilanciare il comparto all’interno di un contesto europeo sempre più competitivo.
Il nuovo provvedimento – promosso dall’onorevole Mauro Rotelli e sostenuto dall’associazione guidata da Matteo Gasparato – fornisce finalmente al sistema interportuale italiano un quadro normativo coerente con i principi di sostenibilità, intermodalità e innovazione.

Gli obiettivi della nuova legge quadro

Il testo di legge introduce elementi di chiarezza, semplificazione e visione strategica.

Tra le principali novità figurano:

  • Riconoscimento degli interporti come infrastrutture strategiche nazionali, al pari di porti, aeroporti e reti ferroviarie;
  • Definizione univoca di “interporto” e aggiornamento dei criteri di classificazione;
  • Semplificazione amministrativa per snellire autorizzazioni e procedure;
  • Criteri oggettivi per la realizzazione di nuovi hub logistici, concepiti come strutture sostenibili, dotate di impianti a energia rinnovabile e sistemi certificati di efficienza energetica.

La legge, oltre a riconoscere il valore economico e ambientale delle infrastrutture interportuali, punta a rafforzare l’intermodalità come leva strategica per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare la competitività del sistema Paese.

Interporti e competitività europea

Attualmente l’Italia può contare su una rete di 26 interporti operativi, cinque dei quali figurano stabilmente tra i primi dieci in Europa per volumi e servizi offerti.
La riforma consolida questa posizione, favorendo una maggiore integrazione tra piattaforme intermodali, porti e corridoi ferroviari TEN-T.
Per la UIR, si tratta di un riconoscimento fondamentale: “la legge – sottolinea l’associazione – conferma il ruolo strategico degli interporti come pilastro infrastrutturale nazionale”, accanto alle grandi reti ferroviarie, stradali e portuali.
La fase attuativa dovrà ora tradurre i principi della norma in politiche operative e investimenti mirati, in grado di potenziare capacità logistica, coesione territoriale e sostenibilità ambientale.

L’approvazione della riforma segna quindi l’inizio di una nuova stagione per la logistica italiana, dove il sistema interportuale diventa motore di sviluppo, innovazione e competitività per l’intera supply chain nazionale.

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