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Trasporti: ammenda salata per alcuni produttori di autocarri
Nel mirino diverse imprese con l’accusa di aver costituire un cartello nel settore


Logistica Sostenibile

Trasporti: ammenda salata per alcuni produttori di autocarri

4 Agosto 2016

La Commissione Europea sanziona diverse imprese produttrici di autocarri tra cui MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF.
Queste avrebbero stretto, dal 1997 al 2011, accordi collusivi volti a regolare i prezzi dei listini all’ingrosso, la tempistica di introduzione delle tecnologie ma, soprattutto, il trasferimento al cliente dei costi delle tecnologie di riduzione delle emissioni.

Come riportato da Rivistaeuropae.eu, Margrethe Vestager, Commissario responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: “Oggi abbiamo inviato un messaggio chiarissimo, comminando ammende record a seguito di gravi infrazioni.
Sulle strade europee circolano in tutto più di 30 milioni di autocarri, che effettuano circa i tre quarti del trasporto di merci su gomma in Europa e svolgono un ruolo vitale per l’economia europea.
È inaccettabile che i costruttori MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF, che insieme producono i nove decimi degli autocarri medi e pesanti costruiti in Europa, facessero parte di un cartello anziché essere in concorrenza tra di loro”.

Dal momento in cui il trasporto delle merci su strada è essenziale nel settore europeo dei trasporti, la sua competitività è direttamente legata al prezzo dei veicoli usati.

Per tale motivo garantire un mercato concorrenziale non solo è giusto ma è, prima di tutto, necessario.
È risaputo che la buona concorrenza dà spazio, lascia espandersi e fa nascere nuove tecnologie.

Sotto inchiesta della Commissione quelle tecnologie che avrebbero consentito di ridurre le emissioni previste dalle normative ambientali da Euro III a Euro VI.
Si pensa che le aziende per l’adeguamento degli autocarri alle sempre più stringenti normative ambientali europee abbiano posto in essere i taciti accordi per 14 anni, in occasioni di fiere o tramite telefonate.

Le società indagate hanno riconosciuto gli addebiti contestati e se ne sono assunte la relativa responsabilità.
Alla società MAN che ha rivelato l’esistenza dell’accordo, in forza della disciplina sul trattamento favorevole, non è stata comminata nessuna ammenda.





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