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Deduzioni forfettarie, le associazioni dell’autotrasporto si ribellano.
Rimborsi ridotti di due terzi, le associazioni di categoria non condividono questa drastica penalizzazione per le imprese.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Deduzioni forfettarie, le associazioni dell’autotrasporto si ribellano.

7 Luglio 2015

La notizia di ridurre l’entità delle deduzioni di spese non documentate a favore delle imprese di autotrasporto ha scatenato reazioni molto dure da parte delle associazioni di categoria, in quanto i rimborsi avrebbero subìto riduzioni anche di due terzi.

Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti, ha voluto sottolineare di non condividere una riduzione così penalizzante per le imprese.

“Consideriamo questi importi come un ‘acconto’.
Ne va della corretta gestione amministrativa delle aziende artigiane del nostro Paese che noi rappresentiamo con orgoglio”, ha ribadito Genedani.

CNA-Fita parla di “tagli che non consentono alle nostre imprese di sopravvivere e operare correttamente sul mercato”, chiedendo che le somme concordate vengano ripristinate.

Per Claudio De Donati, segretario generale di Assotir, quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate è “una decisione intollerabile, frutto di una scelta unilaterale del Governo, che ha cambiato le carte in tavola, smentendo l’impegno a mantenere inalterata l’agevolazione ai trasportatori che guidano direttamente il proprio camion, come dimostrato dal decreto ministeriale dello scorso mese di marzo”.
Secondo la FIAP si tratta, invece, di “un atteggiamento ambiguo” che “non è più tollerabile”.





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