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Codice a barre EAN-13: come funziona davvero il linguaggio invisibile della logistica?
Dalla matematica binaria alla lettura ottica: cosa c’è davvero dietro il codice a barre EAN-13


Non si può non sapere

Codice a barre EAN-13: come funziona davvero il linguaggio invisibile della logistica?

18 Dicembre 2025

Nel panorama della logistica moderna, il codice a barre rappresenta uno degli standard tecnologici più longevi e affidabili per l’identificazione automatica dei prodotti. Nato per superare i limiti dell’occhio umano nella lettura rapida e accurata delle informazioni, il codice a barre risponde a requisiti precisi: univocità, leggibilità automatica, resistenza agli errori e compatibilità internazionale. Il formato oggi più diffuso nel largo consumo è l’EAN-13 (European Article Number), un codice numerico composto da tredici cifre visibili, affiancate da una rappresentazione grafica fatta di barre nere e spazi bianchi. Questa doppia natura, leggibile sia da persone sia da macchine, lo rende un ponte perfetto tra mondo fisico e sistemi informativi. In ambito logistico, l’EAN-13 consente di identificare rapidamente un articolo lungo tutta la supply chain, dal punto vendita al magazzino, riducendo drasticamente errori manuali, tempi di processo e ambiguità informative.

Dalla matematica binaria alle barre: la struttura dell’EAN-13

L’automazione del codice a barre risiede nella sua traduzione matematica. Ogni cifra dell’EAN-13 viene codificata attraverso un linguaggio binario, composto da zero e uno, che si trasforma graficamente in una sequenza di sette moduli formati da barre nere e spazi bianchi. Le barre nere rappresentano impulsi “attivi”, mentre gli spazi bianchi indicano impulsi “inermi”, con larghezze variabili che riflettono la sequenza binaria sottostante. Il codice è suddiviso in blocchi funzionali: le prime tre cifre identificano l’area geografica di registrazione (per l’Italia il prefisso è 800), segue il codice aziendale assegnato all’impresa produttrice, poi il codice articolo definito internamente dal produttore, e infine la cifra di controllo, calcolata tramite un algoritmo matematico che verifica la correttezza della lettura. Questo meccanismo consente al sistema di intercettare errori di scansione prima che l’informazione entri nei flussi gestionali.

La fisica della lettura ottica e il ruolo degli scanner

Alla base della lettura del codice a barre vi è un principio fisico semplice ma estremamente efficace. Lo scanner ottico proietta una linea luminosa, generalmente rossa, sulla superficie del codice. Quando la luce colpisce una barra nera viene assorbita, generando un segnale debole; quando colpisce uno spazio bianco viene riflessa, producendo un segnale più intenso. Questa alternanza di riflessione e assorbimento crea una sequenza di impulsi elettrici che il lettore traduce nuovamente in codice binario. Tre gruppi di barre speciali, più lunghe delle altre, svolgono una funzione critica: indicano l’inizio, il centro e la fine del codice, permettendo allo scanner di orientarsi, sincronizzare la lettura e interpretare correttamente la direzione del segnale. È in questo equilibrio tra fisica, matematica e standardizzazione che il codice a barre EAN-13 continua a dimostrarsi uno strumento insostituibile per la logistica contemporanea.

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