La logistica urbana sta attraversando una trasformazione accelerata, spinta dalla crescita dell’e-commerce e dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale nei centri storici. Le proiezioni della Banca Mondiale indicano un incremento del 50% delle vendite online entro il 2030 e un conseguente aumento del 70% dei veicoli su gomma e dei chilometri percorsi per le consegne. Questo scenario anticipa pressioni significative sulle infrastrutture urbane, sui livelli di emissioni e sui costi operativi. Per evitare che tale evoluzione diventi fonte di congestione e diseconomie diffuse, istituzioni e imprese devono convergere verso modelli più intelligenti. In questo contesto il progetto Deliver, presentato a Manfredonia, si propone come piattaforma strutturata per sperimentare nuove soluzioni di logistica sostenibile, capaci di integrare esigenze ambientali, qualità della vita e competitività d’impresa.
Deliver è stato riconosciuto da Unioncamere nazionale come la migliore iniziativa italiana nell’ambito dei Fondi Perequativi Infrastrutture e prevede un approccio multilivello alla logistica urbana. Il progetto punta a costruire ecosistemi di consegna più smart, riducendo traffico, rumore e inquinamento, mentre rafforza la competitività delle imprese con risparmi economici e un time to market più rapido. La sperimentazione ha coinvolto una rete di stakeholder composta da amministrazioni locali, ANCI Puglia, Polizia Municipale, uffici tecnici e oltre 150 aziende, consultate tramite questionari dedicati. L’obiettivo è far emergere bisogni reali, inefficienze strutturali e opportunità di ottimizzazione. Il 2025 ha visto l’ampliamento del progetto con focus su regolamenti comunali, gestione delle aree di carico/scarico, ZTL, micro-hub e flotte a basso impatto, delineando un quadro metodologico replicabile in altri contesti territoriali.
Tra i casi pilota, Manfredonia ha assunto un ruolo centrale grazie a un’analisi puntuale dei flussi di consegna e delle criticità del centro urbano. Lo studio ha permesso di mappare punti di debolezza, finestre temporali congestionate e necessità emergenti per operatori, cittadini e imprese. L’esperienza ha evidenziato la fattibilità di un modello di ultimo miglio coordinato, basato su micro-hub urbani, percorsi ottimizzati e veicoli elettrici o ibridi. Questa impostazione consente di ridurre il numero di accessi al centro, migliorare la puntualità delle consegne e attenuare l’impatto ambientale quotidiano. È emerso un principio chiave: l’innovazione di processo, più ancora dell’introduzione di singole tecnologie, rappresenta il motore del cambiamento. Il “modello Manfredonia” si configura dunque come una soluzione concreta, facilmente estendibile a città di dimensioni simili come Lecce e Martina Franca, anch’esse coinvolte nella sperimentazione.
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