La crescente complessità delle filiere globali e l’accelerazione dei mercati stanno imponendo ai sistemi logistici europei un cambio di paradigma che coinvolge processi, governance e capacità di integrazione infrastrutturale. In questo scenario, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile (Alis) si conferma uno degli attori più influenti, aggregando un ecosistema composto da imprese dell’autotrasporto, gruppi armatoriali e ferroviari, gestori di terminal, spedizionieri, interporti, porti e aeroporti, insieme ad accademie ITS, università e centri di ricerca applicata.
Durante la tavola rotonda promossa dal Quotidiano Nazionale a Napoli, Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, ha ribadito come la logistica sostenibile rappresenti una leva cruciale per la competitività del Paese. Ha evidenziato l’importanza di un’infrastrutturazione moderna e integrata, supportata da una regolamentazione agile sia a livello europeo sia nazionale, capace di consolidare il posizionamento italiano nello scenario euro-mediterraneo. La visione delineata punta a un sistema logistico in grado di generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale, rafforzando la capacità attrattiva del Made in Italy nei mercati globali.
Le priorità strategiche tracciate da Alis convergono su tre assi: intermodalità, digitalizzazione e semplificazione doganale. Questi elementi vengono considerati fondamentali per ottenere un sistema efficiente, resiliente e realmente competitivo. Di Caterina ha sottolineato come l’interazione tra sostenibilità ambientale, economica e sociale debba essere interpretata come un motore di crescita per tutta la supply chain. La capacità di combinare trasporto marittimo, ferroviario e su gomma riduce congestionamenti, diminuisce l’impatto ambientale e incrementa l’affidabilità dei tempi di transito, variabili decisive in un mercato sempre più sensibile ai livelli di servizio.
Particolare attenzione è stata posta alla necessità di accelerare la circolazione di informazioni. Il dirigente ha indicato nella semplificazione dei processi burocratici e doganali una leva imprescindibile per migliorare performance e produttività. Ha inoltre rimarcato l’urgenza di una progressiva eliminazione della documentazione cartacea, privilegiando sistemi digitali interoperabili e piattaforme capaci di integrare attori pubblici e privati lungo l’intera filiera. Secondo questa visione, la trasformazione digitale deve diventare una pratica ordinaria, non un progetto episodico, per consentire alle imprese di ridurre lead time, ottimizzare costi e incrementare la tracciabilità, elemento oggi decisivo nel commercio internazionale.
Un ulteriore punto d’attenzione riguarda la governance del sistema portuale. Di Caterina ha definito la riforma avviata dal ministro Musumeci e dal sottosegretario Rixi un passo positivo, avvertendo però sul rischio che un eccesso di burocrazia possa rallentare i processi decisionali. Ha sollecitato un approccio pragmatico, orientato all’efficienza operativa, sottolineando come la continuità dei flussi logistici dipenda da un equilibrio tra regole chiare e capacità di intervento rapido delle autorità competenti.
Una parte rilevante della strategia Alis riguarda il capitale umano. L’associazione sostiene iniziative di formazione avanzata, orientamento e aggiornamento continuo, riconoscendo nel coinvolgimento di ITS Academy, università e centri di ricerca un fattore determinante per colmare il mismatch tra domanda e offerta di competenze. L’obiettivo è facilitare l’ingresso di figure tecniche qualificate nei settori del trasporto, della supply chain e dell’intermodalità, favorendo allo stesso tempo percorsi professionali che contribuiscano alla coesione sociale e alla competitività delle imprese.
In questa prospettiva, la logistica sostenibile assume un valore sistemico: rappresenta una strategia di sviluppo, una leva di resilienza e un fattore abilitante per la crescita del Paese. L’Italia si trova davanti a un’opportunità concreta per rafforzare la propria centralità nei corridoi euro-mediterranei, purché investa con decisione su infrastrutture integrate, processi semplificati e digitalizzazione diffusa. Solo un approccio organico potrà trasformare sostenibilità e intermodalità in vantaggi competitivi duraturi.
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