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22 Novembre 2023
Nel 2022, l’Italia ha investito 9,5 miliardi di euro nella logistica farmaceutica, con una spesa maggiore registrata nelle regioni meridionali.
Un report di Fondazione Gimbe evidenzia l’importanza di questa spesa per la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai farmaci e la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale (Ssn).
Le differenze nella distribuzione dei farmaci tra le regioni italiane sono marcate.
Queste disuguaglianze, legate a diverse modalità di erogazione (distribuzione diretta o tramite farmacie convenzionate), influenzano direttamente l’accesso dei pazienti ai medicinali.
Tali variazioni hanno un impatto significativo sui tetti di spesa della farmaceutica convenzionata e degli acquisti diretti, come sottolineato da Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe.
La spesa pro capite complessiva nei due canali di erogazione (distribuzione diretta e per conto) nel 2022 è stata di 160,9 euro, con un incremento del 9,3% rispetto al 2021.
Le regioni del Sud hanno mostrato una spesa maggiore (177,9 euro), seguite da quelle del Centro (162,7 euro) e del Nord (148,2 euro).
La Sardegna ha registrato il valore pro capite più alto per la distribuzione diretta (160,7 euro), mentre la Provincia autonoma di Trento il più basso (52,3 euro).
Per la distribuzione per conto, il Molise ha avuto la spesa pro capite maggiore (63,9 euro), mentre l’Emilia-Romagna la più bassa (26,5 euro), escludendo dati non coerenti di Sardegna e Valle d’Aosta.
Nel 2022, il costo medio del servizio per i medicinali distribuiti per conto tramite le farmacie convenzionate è stato di 7,05 euro a confezione, equivalente al 17,1% del prezzo d’acquisto del Ssn.
La variabilità regionale è notevole, con costi più elevati in Basilicata (11,73 euro), Lazio (10,48 euro) e Lombardia (9,35 euro), e i più bassi in Emilia-Romagna (4,17 euro), Liguria (4,94 euro) e Sicilia (5,68 euro).
L’analisi dell’elenco Aifa aggiornato al 20 ottobre mostra che per l’89% dei medicinali carenti esistono alternative terapeutiche, mentre per il restante 11% è possibile l’importazione dall’estero.
La filiera farmaceutica, che collega produttori, depositari, fornitori di servizi logistici, distributori intermedi e clienti, è vitale per garantire la disponibilità e la tracciabilità dei farmaci.
L’ottimizzazione delle consegne da parte dei grossisti, come evidenziato da Marco Mosti della Fondazione Gimbe, migliora l’efficienza economica, ambientale e la qualità del servizio al paziente.
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