La corsa alla digitalizzazione dei processi non porta solo vantaggi ma anche dei rischi.
La smaterializzazione dei documenti e la presenza di database con informazioni delicate (nominativi, orari di carico/scarico, tipologia di prodotti, ecc,) hanno portato le aziende a dover creare dei protocolli di Cyber security sempre più complessi al fine di tutelare queste informazioni.
Al crescere della complessità delle difese crescono anche i costi che le aziende devono sobbarcarsi, investimenti che risultano particolarmente esosi per le aziende più piccole. Per tutelare allo stesso tempo le PMI e i preziosi dati che queste custodiscono Luigi Merlo, Presidente di Federlogistica-Conftrasporto, e Vito Tototrizzo, vicepresidente di Fise Uniport, hanno invocato il supporto delle risorse statati a supporto degli investimenti aziendali in sicurezza informatica.
Luigi Merlo, presidente di Federlogistica-Conftrasporto, ha dichiarato: “Le risorse del PNRR per la digitalizzazione devono essere impiegate per aiutare le imprese ma anche le Autorità di Sistema Portuale a strutturarsi. È il caso di ricordare che le stesse AdSP si trovano a far fronte a carichi di lavoro rilevanti per la progettazione e l’implementazione delle opere da realizzare; e proprio in questo scenario devono poter contare su sistemi inviolabili, introducendo da subito la figura del cyber manager”.
Vito Totorizzo, vicepresidente di Fise Uniport, ha sottolineato: “C’è sempre una falla dove i pericoli e le minacce informatiche possono insinuarsi. I costi e i danni potenziali sono elevatissimi, soprattutto per i grandi terminal perché anche solo con una piccola o involontaria falla ci si espone a rischi di attacchi rilevanti. Anche semplicemente aprendo un file che non si riteneva preoccupante”.
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