Da sempre lo scopo principale del packaging è stato quello di mantenere il prodotto intatto lungo tutta la supply chain logistica, dal produttore al consumatore.
Le merci durante le fasi di trasporto, movimentazione e stoccaggio rischiano di danneggiarsi, a fare da protezione ai prodotti troviamo gli imballaggi, strumenti in grado di proteggere il prodotto da umidità, luce, calore e altri fattori esterni.
Ad oggi però il packaging non si può limitare solo al ruolo di “protettore” della merce ma gioca un ruolo cruciale nel migliorare l’esperienza di acquisto e, di conseguenza, la notorietà del brand.
A tal proposito diversi sondaggi hanno dimostrato come i 2/3 degli acquirenti siano influenzati dal packaging nelle decisioni di acquisto, soprattutto quando si parla di imballaggi ecosostenibili.
Inoltre, un imballaggio azzeccato è in grado di raccontare i valori dietro il prodotto, come l’attenzione dell’impatto ambientale, sociale ed economico del prodotto stesso.
In sostanza il packaging non è solo uno strumento di protezione del prodotto, è anche uno strumento per comunicare i valori aziendali e i grandi benefici che il prodotto stesso porta al consumatore.
Proprio per questo motivo oggi c’è sempre più attenzione verso il packaging, uno strumento sempre più tecnologico e user frendly.
Gestire nel migliore dei modi il primo impatto agli occhi di chi riceve la merce significa curare dal punto di vista estetico l’imballaggio e a tal proposito i grandi colossi come Amazon fanno scuola.
Curare il packaging riveste un ruolo determinante, non solo migliora l’esperienza dell’utente ma è in grado di aumentare l’attrattiva del prodotto e quindi influenzare la volontà di acquisto.
Un grosso vantaggio competitivo.
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