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Come gestire i protocolli di sicurezza nella supply chain logistica? Spiegati i sistemi utilizzati
La tecnologia della blockchain diventa nella logistica il nuovo standard di verifica dell'identità digitale dei partner


Trend

Il futuro della supply chain logistica è nella blockchain

30 Marzo 2020

La gestione delle supply chain soprattutto quelle su scala globale richiede protocolli di sicurezza sempre più elevati, in grado di gestire rapporti con partner logistici dislocati in zone diverse.

Chiave nella gestione della supply chain è la possibilità di assegnare credenziali per l’accesso agli strumenti digitali autenticando in maniera sicura i partner. In questo sistema la blockchain può offrire una grossa mano rendendo i protocolli di sicurezza molto sicuri lasciando allo stesso tempo i costi di gestione invariati.

La blockchain è un sistema che si basa sulla tecnologia del distributed ledger (registro distribuito). L’utilizzo di questa tecnologia permetterà di innovare le modalità di verifica delle credenziali di accesso ai sistemi digitali della supply chain logistica senza appesantire i sistemi o richiedere protocolli molto più lunghi.

Il carico rivoluzionario di questa tecnologia nel campo della logistica è sottolineato anche nell’ultimo paper del World Economic Forum (WEF). Per il momento il sistema della blockchain è stato solamente sperimentato, nel campo della logistica 4.0, attraverso progetti pilota, strumenti non ancora maturi per l’applicazione su larga scala.

Nonostante il sistema di controllo delle credenziali decentralizzato offerto dalla blockchain potrebbe essere un valido strumento al momento, per quanto riguarda la sicurezza, si usano sistemi centralizzati o federalizzati.

Il sistema basato sulla centralizzazione

Al giorno d’oggi il sistema che va per la maggiore nella gestione delle identità digitali nelle supply chain logistiche globali è quello che prevede la centralizzazione delle operazioni.

Questo sistema infatti offre livelli di sicurezza molto elevati e si appoggia su tecnologie “mature”, in grado di offrire alti livelli di affidabilità. Il sistema funziona in maniera abbastanza semplice ed intuitiva. I partner che collaborano con aziende che utilizzano questi tipi di sistemi devono seguire protocolli di autenticazione simili a quelli adoperati da Amazon e Alibaba per l’accredito delle aziende collaboratrici.

Il sistema centralizzato funziona in questo modo: le aziende si registrano ai server provider con cui vogliono interagire, quest’ultimi verificano le credenziali aumentando la fiducia all’interno del sistema.

Il sistema basato sulla federalizzazione

Per quanto riguarda il sistema federato di gestione delle identità digitale questo è molto simile al sistema centralizzato.
In questo tipo di sistema viene ridotto il valore della registrazione delle identità digitali presso i service provider in quanto si utilizzano credenziali terze, già verificate, per accreditarsi al sistema. Questo tipo di modalità è molto simile alle procedure che si eseguono su internet per l’iscrizione a portali quando si utilizzano le credenziali, già verificate, di Facebook o Google.

Un esempio di questo tipo di sistema in Italia è costituito dal Port Community Systems (PCS), un sistema che mette in relazione tra loro tutte aziende operanti nel sistema logistico portuale. Nel PCS basta far parte di una delle federazioni del sistema logistico portuale italiano per entrare in tutte le altre, essendo l’identità digitale già verificata e garantita dalla prima federazione. In questo caso i costi di verifica delle identità vengono divisi tra i diversi service provider.

Il sistema decentrato o blockchain

Nel sistema blockchain la verifica non si basa su silos di identità ma su ledger (un “libro mastro”) decentrato. In questa architettura ogni entità è proprietaria della propria identità che può utilizzare in tutte le transazioni nelle diverse supply chain logistiche. Questa identità non ha scadenza nel tempo e può essere usata anche in futuro.

L’affidabilità del sistema si basa sulla verifica delle credenziali non da parte di intermediari ma grazie a terzi, in questo caso la fiducia dipende dal protocollo. Il sistema infatti si basa su un’infrastruttura globale decentrata con i relativi protocolli.

Nella blockchain i costi inziali sono più alti rispetto agli altri sistemi ma offre un costo di mantenimento molto più bassa.

Un esempio di blockchain logistica

Un test che sta avendo molto successo è quello fatto in Canada, nelle province del British Columbia e dell’Ontario. In questo territorio è stato creato un sistema di controllo decentrato delle identità digitali nella supply chain logistica.

Il progetto si chiama Verifiable Organizations Network (VON). Si basa su un’identità digitale erogata dalle autorità amministrative che permette alle aziende di collaborare su scala globale ma in un ambiente digitale verificato.

Fino a marzo 2019 le identità distribuite nel sistema VON erano di oltre 7 milioni e il tasso di crescita non dava segni di diminuzione.

Il futuro della supply chain logistica

Nel paper redatto dal World Economic Forum (WEF) si legge come, nonostante i sistemi attualmente utilizzati siano affidabili, la loro resa e affidabilità potrebbe diminuire con il crescere della supply chain logistica su scala globale.

Al momento infatti esisto moltissimi sistemi si verifica delle identità virtuale legata alla supply chain sia pubblici sia privati. L’esistenza di tutti questi sistemi crea una ridondanza delle informazioni e un aumento potenziale degli errori, senza contare lo spreco di risorse.

Nella supply chain si assisterà ad un progressivo utilizzo della blockchain perché è l’unico strumento in grado di garantite affidabilità, sicurezza e velocità nonostante il panorama di utilizzo diventi sempre più globale.





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