Non più tardi di pochi giorni fa milioni di giovani nel mondo hanno manifestato per battersi per il futuro del nostro pianeta.
Sono ormai anni che nel dibattito pubblico l’ecologia ha acquistato uno spazio preponderante, con le stesse aziende che da un lato si stanno adeguando a normative (soprattutto quelle comunitarie) sempre più rigide, e dall’altro vogliono dare segnali di responsabilità ai propri clienti.
Il tema è uno dei cavalli di battaglia di ECR Italia, attiva all’interno di GS1 Italy, che nel 2017 ha lanciato Ecologistico2, il web tool con cui ogni azienda può calcolare l’impatto ambientale del suo network logistico e individuare le soluzioni e le tecnologie più adatte per migliorare la sostenibilità ambientale della gestione della supply chain.
Uno dei casi scuola e dei più limpidi esempi di come la logistica sostenibile possa essere alleata del nostro pianeta è quello di Fater, che con il proprio progetto Plus ha dato il via alla truck fill optimization.
Cosa vuol dire? Semplicemente sfruttare al massimo il carico di ogni mezzo.
Sulla base dei sistemi informativi, dei dati e dei modelli distributivi disponibili, è stato creato un algoritmo proprietario che, nel rispetto di regole di sovrapposizione ottimali e basandosi sulle informazioni “logistiche” (pesi, altezze, sovrapponibilità, eccetera) va a comporre i pallet e gli strati presenti nell’ordine cliente. I risultati sono stati estremamente incoraggianti: nelle consegne “domiciliari” l’efficienza volumetrica è passata dal 70% all’83%.
Nelle consegne al canale GDO, l’efficienza volumetrica è arrivata invece al 61,2% rispetto al 58,5 % iniziale, mentre nelle consegne a clienti minori è passata da 64,9% a 69,2%. In totale, il progetto Plus ha permesso una riduzione delle emissioni su base mensile di circa 50,0 tonnellate di CO2e, pari al 7% sul totale emissioni legate al trasporto, insieme con la mancata emissione di 2,94 kg/mese di particolato (PMx).