Chi era abituato a viaggiare sulle montagne russe delle criptovalute saprà ormai che la direzione presa è più in discesa che in ascesa.
Un trend che si sta facendo sentire anche sul business delle GPU discrete per PC desktop, utilizzate per minare (in parole povere creare) Bitcoin e i suoi fratelli.
Oltre a generare una bolla speculativa peggiore della crisi delle Dot-Com negli anni 2000, Bitcoin e le altre monete virtuali hanno sparso il loro veleno anche nel mercato dell’hardware.
Il mercato delle GPU è cresciuto infatti in modo artificiale grazie all’utilità delle schede discrete per il mining di criptomonete, ma i numeri di Jon Peddie Research (JPR) riferiti al terzo trimestre dell’anno in corso sono eloquenti: rispetto allo stesso periodo del 2017, nel 2018 il numero di GPU messe in vendita è calato del 16%, mentre il crollo rispetto al trimestre precedente è stato del 19,21%.
I magazzini, sostiene JPR, sono pieni di scorte di GPU invendute in particolare a causa della fine della bolla del cripto-mining, ma non solo: l’aumento delle tasse deciso da Donald Trump sui prodotti realizzati in Cina e l’andamento della borsa americana hanno influito negativamente sulla commercializzazione di GPU discrete per computer fissi.
JPR sostiene infine che questi effetti si confermeranno anche per il 2019.