Blockchain e logistica, un binomio che è destinato ad avere successo.
Se ne è parlato al 5° Forum Shipping & Intermodal Transport, a Genova.
Rendere più sicuro, efficiente e veloce la transazione o lo scambio di documenti durante un viaggio è uno dei grandi obiettivi che si impongono le aziende logistiche, e proprio la blockchain è il mezzo utilizzato per raggiungere questi risultati.
Certo, esistono ancora criticità, sostiene Paolo Guglielminetti, partner di Pwc, come la “scarsa maturità digitale” e il “rischio di oligopolio”, ma il bicchiere è comunque mezzo pieno.
“La spinta mediatica è però andata molto avanti, quasi come se la tecnologia fosse già pronta. Ma quello che cerchiamo di studiare è: cosa possiamo realmente fare, senza farci ingannare”.
Due punti essenziali per usare la blockchain produttivamente sono identificazione e certificazione, almeno secondo il presidente di Hub telematica Giorgio Cavo.
E a chi si chiede se questo strumento debba essere pubblico o privato risponde Nicola Bassi, responsabile area nuovi servizi Uirnet: “Dovrà essere pubblico/privata. Ci sono ambiti di applicazione di interesse pubblico che prevedono utilizzo e certificazione tra privati che hanno effetto normativo”.
Insomma, uno strumento di sicurezza ed efficienza usato da molti e che sarà ulteriormente protagonista nell’evoluzione logistica dei prossimi anni.