Quella della sostenibilità ambientale è una sfida che i singoli Paesi continuano a giocare, ma almeno in Europa sempre con l’ausilio delle politiche comunitarie.
Le emissioni prodotte dal traffico su asfalto sono tuttavia ancora molto elevate, come rivela lo studio “Trucking into a greener future”, analisi realizzata in collaborazione tra aziende come Volvo, Tesla, Siemens e organizzazioni come lo Smart Freight Centre e la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente (T&E).
Secondo il documento, a fronte di un aumento di emissioni di Co2 che secondo la Commissione europea sarà del 10% entro il 2030 e del 14% entro il 2040, con mezzi più efficienti il Vecchio Continente potrebbe ridurre le importazioni di petrolio di circa un miliardo di barili.
Oggi l’autotrasporto è responsabile del 22% delle emissioni di Co2 nell’Unione europea, nonostante solo il 5% dei veicoli in circolazione siano mezzi pesanti.
Inoltre, rivela lo studio, l’Ue importa l’89% del petrolio che utilizza, con una larga parte di questa fetta che rifornisce proprio camion e tir.
“Il trasporto è l’unico settore in cui le emissioni di Co2 in Europa sono ora superiori a quelle del 1990”, dice Erik Wirsing, vicepresidente Global Innovation di DB Schenker. Il business della logistica deve reinventare la catena del valore per ridurre le emissioni locali e globali e sfruttare i nuovi modelli di business offerti dalle reti di ricarica intelligenti”.