Meno CO2 liberata nell’atmosfera, ma emissioni aumentate nel settore dei trasporti.
Questo il dato che emerge dall’ultima indagine Ispra, che evidenzia come l’Italia sia riuscita a ridurre dell’1,2% l’anidride carbonica rilasciata nella nostra atmosfera – grazie, anche, al maggior uso di fonti rinnovabili nel settore energetico -, ma che risente comunque dell’aumento delle emissioni nel trasporto merci/passeggeri, nel residenziale e nell’ambito dei servizi.
L’obiettivo, entro il 2030, è quello di ridurre le emissioni di gas serra del 40% rispetto al 1990, ma il nostro Paese fatica ad applicare la tecnologia e il know-how che già possiede per raggiungere la meta.
Dalla dispersione di energia negli ambienti privati al trasporto di merci e persone, l’Italia resta indietro, rallentando il processo di cambiamento che l’industria energetica ha già intrapreso per rispettare l’Accordo di Parigi: massimo due gradi di aumento di temperatura globale entro il 2100.
Oggi, quell’incremento, è di circa tre gradi.