Questo sito richiede JavaScript per funzionare correttamente. Si prega di abilitare JavaScript nel browser e ricaricare la pagina.
Anteprima workshop “Logisticamente Green” – 9 marzo 2018
Le soluzioni “logisticamente corrette” per una supply chain più sostenibile


Logistica Sostenibile

Anteprima workshop “Logisticamente Green” – 9 marzo 2018

19 Febbraio 2018








L’obiettivo del workshop “Logisticamente Green” che si terrà il 9 marzo 2018 alle Fiere di Padova nel contesto fieristico del Green Logistics Expo è quello di fornire soluzioni alle aziende per rendere la loro supply chain più sostenibile.


Tu sei logisticamente green? Lo vuoi diventare? Sai quanto ti converrebbe?


La sostenibilità è un tema di grande attualità; non solo perché essere green è bello, anche perché essere green conviene.
Questa consapevolezza sempre più diffusa nel modo industriale e commerciale ha spinto alcuni addetti ai lavori a sviluppare diverse soluzioni innovative relative ad attività specifiche nella gestione del magazzino e dei trasporti.
Queste soluzioni sono reali, praticabili e convenienti.
Il workshop del 9 marzo è l’occasione per informarsi dalla viva voce dei protagonisti.
Di seguito il programma degli interventi ed alcuni abstract.


Desideri partecipare gratuitamente?


Segreteria organizzativa:
Logisticamente Srl, Tel. 0521 944250 –
Email
segreteria@logisticamente.it



Alcuni dei principali interventi


  1. Rosario Manisera, MAEMA
    La logistica in armonia con l’ambiente

  2. Giuseppe Fontanazzi, Eurostandard
  3. Stefano Bianchi, Ab Coplan
    Eurostandard: un caso di green logistics in Val di Fiemme


  4. Danilo Lecchi, Fast Man Service
    Silvano Coccetti, Fast Man Service
    Il “Total Green” nei sistemi di smistamento per la logistica

  5. Giuseppe Casini, Adriafer
    L’intermodalità come modello di trasporto sostenibile – Il caso Trieste



Rosario Manisera (MAEMA)

La logistica in armonia con l’ambiente.

Noi possiamo imparare e arricchirci mediante il dialogo e lo scambio con gli altri e le opportunità di apprendimento saranno tanto maggiori quanto più gli altri hanno mentalità e prassi diverse dalle nostre.
Il Giappone, per molti versi, è un Paese che somiglia molto all’Italia: territorio, clima, alimenti di base, fenomeni sociali quali la diminuzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, la strutturazione politica ed economica.
Nello stesso tempo è un Paese che ha una storia, una cultura, un comportamento che hanno seguito strade diverse dalle nostre.
E diverse, spesso, sono le sue soluzioni ai problemi che il mondo odierno ci mette davanti.
Anche per quanto riguarda la logistica e la riduzione o annullamento degli effetti negativi che essa ha spesso sull’ambiente, il Giappone ha cercato vie alternative e ci offre esempi da cui possiamo ricavare utili lezioni da poter mettere in pratica.
La stretta collaborazione tra enti governativi, aziende e società civile ha contribuito a trovare mezzi efficaci per ridurre le emissioni nocive e gli altri effetti deleteri sull’ambiente naturale ed umano derivanti dalle attività logistiche e a porre le basi per la creazione di una società circolare di cui in Giappone si parla da qualche decennio.

^ torna all’indice ^

Giuseppe Fontanazzi (Eurostandard) e Stefano Bianchi (Ab Coplan)

Eurostandard: un caso di green logistics in Val di Fiemme

Eurostandard è una bella azienda che da molti anni è leader di mercato nella produzione di raccordi in polietilene per tubazioni a pressione.
Recentemente, nell’ambito di un vasto progetto di ottimizzazione del proprio sistema logistico, il management decide di costruirsi un nuovo e moderno magazzino automatico per gestire lo stock di prodotti finiti da distribuire in ogni parte del mondo.
Qualcuno dirà: “Che problema c’’è? Cosa centra il green?”
Il green è fondamentale: l’azienda ha la sua sede ed il suo magazzino a Cavalese; il nuovo impianto deve essere costruito nel bel mezzo delle Dolomiti in piena zona turistica nel rispetto di tutti i vincoli ambientali.

^ torna all’indice ^

Danilo Lecchi e Silvano Coccetti (Fast Man Service)

Il “Total Green” nei sistemi di smistamento per la logistica

La riduzione dell’impatto ambientale delle nuove tecnologie nel campo della meccatronica e, in particolare, in quello dello smistamento merci deve indirizzare sempre più la logistica verso soluzioni in linea con il principio della sostenibilità.
Se quest’ultima viene associata a scelte che comportano una riduzione dei consumi energetici, dei costi di manutenzione e una riduzione degli inquinamenti ambientali in tutte le sue forme, allora siamo di fronte a un vero progresso tecnologico in grado di generare una discontinuità virtuosa rispetto allo stato dell’arte.
È in questo contesto che la “Fast Man Service” ha ideato e realizzato un generatore di potenza magnetica lineare (GPML) che rivoluziona, nel campo della logistica, le soluzioni per portare energia “wireless” a bordo dei carrelli mobili dotati di motore con nastri a scorrimento.
La soluzione GPML elimina infatti ogni contatto strisciante nel trasferimento di energia e nel contempo non necessita di alcuna centrale elettrica per l’alimentazione di lunghi cavi percorsi da alta corrente alternata come negli attuali sistemi wireless ad induzione magnetica soggetti a notevole dispersione energetica da irradiazione e conseguente inquinamento elettromagnetico ambientale.

^ torna all’indice ^

Giuseppe Casini (Adriafer)

L’intermodalità come modello di trasporto sostenibile – Il caso Trieste

Quando si parla di trasporto sostenibile il pensiero corre immediatamente all’intermodalità.
Il trasporto intermodale è quello che maggiormente contribuisce a migliorare le condizioni ambientali del trasporto terrestre.
Il porto di Trieste, grazie anche alla sua vocazione di scalo internazionale, ha realizzato le condizioni per una rapida crescita dell’intermodalità ferroviaria.
8.681 sono stati i treni movimentati nel 2017, 10.000 quelli previsti per il 2018.
Adriafer Srl, l’impresa ferroviaria ed operatore di manovra, posseduta al 100% dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale di Trieste, ha contribuito in modo significativo ai risultati raggiunti: grazie alla cura del ferro infatti, Trieste è diventato il primo porto ferroviario d’Italia con un incremento del 45% del traffico dal 2015 ad oggi.
I servizi di Adriafer vengono resi con attenzione alla riduzione degli impatti ambientali, con adeguamento dei locomotori sia per le emissioni che per la sicurezza del servizio.
Grazie alla digitalizzazione si è avuto inoltre un forte miglioramento nell’organizzazione e nella programmazione delle operazioni, riducendo ed ottimizzando i movimenti di manovra e le tempistiche.

^ torna all’indice ^





A proposito di Logistica Sostenibile