Oggi la tecnologia per le aziende è sempre più accessibile e permette loro di adeguarsi in fretta alla rivoluzione digitale in corso.
Lo testimonia il boom di richieste per magazzini automatici, carrelli a guida laser, sistemi di riconoscimento Rfid.
Gli esempi sono molteplici: Antolini, gruppo veneto che opera nel settore delle pietre naturali, ha optato proprio per tag identificativi per rilevare il tipo di materiale, così come la loro geolocalizzazione.
Lucart, colosso della carta, ha investito 4 milioni nell’automazione per minimizzare i costi del trasferimento verso il nuovo magazzino esterno per mezzo di navette interconnesse a guida laser.
Il supply chain manager Giovanni Illibato spiega: «A valle abbiamo anche inserito nuovi magazzini semi-automatici che migliorano la produttività.
Il risultato dell’intero investimento? I nostri costi si riducono di 1,2 milioni di euro mentre la qualità del servizio migliora, dato che gli errori vengono praticamente eliminati».
Anche Mondialpol, che opera nella sicurezza e nel trasporto valori, sta testando delle etichette associate a buste di denaro, per poterle conteggiare senza errori.
Questi sistemi di picking sono ormai la norma.
Anche Almost ha applicato tag Rfid ad ogni item.
Secondo il responsabile del sito produttivo di Sesto S. Giovanni, Olivier Giacomoni, «per ogni inventario ci è capitato anche di impiegare un mese, attività che ora in una giornata possiamo concludere».