In parte finanziato dalla Regione Puglia, arriva nel porto di Bari un innovativo sistema in grado di fare una previsione sull’impatto ambientale delle attività logistiche.
Si tratta di un software, chiamato Ismael, collegato ad una rete di sensori, per raccogliere i dati sulle condizioni meteorologiche, le concentrazioni degli inquinanti, il transito di veicoli, gli spostamenti delle navi e la posizione dei container.
Un sistema che viene implementato in forma sperimentale grazie alla collaborazione dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale e la Regione, per un costo complessivo di 1 milione e 351 mila euro.
“Sosteniamo lo sviluppo tecnologico in ambito portuale avendo improntato lo sviluppo del porto sui principi fondanti della blue economy, adattando il processo di cambiamento ad uno sviluppo sostenibile grazie all’innovazione – ha dichiarato il presidente dell’Autorità del sistema portuale Ugo Patroni Griffi – Stiamo utilizzando una tecnologia che ci permette di rapportare il microsistema portuale al macrosistema cittadino, di monitorare e controllare tutto quello che entra nel porto, oltre alle ricadute che il porto genera nell’ambiente circostante”.