Tra le imprese del largo consumo cresce lo scambio elettronico dei documenti del ciclo ordine–fattura: è questa la prima evidenza dell’edizione 2017 del “Monitoraggio sull’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia” di GS1 Italy, un importante lavoro che fa il punto sull’utilizzo dell’EDI (Electronic Data Interchange) da parte delle imprese produttive e distributive presenti in Italia.
Un monitoraggio – cui hanno partecipato i provider Di.Tech, Intesa, Tesisquare e la piattaforma Procedo – che ha permesso di realizzare una “fotografia” del livello di diffusione dell’EDI nel mondo del largo consumo, comprendendo la tipologia di attori, i trend che ne hanno caratterizzato lo sviluppo nell’ultimo triennio sia in termini di aziende sia in termini di messaggi scambiati e, quindi, di maturità delle relazioni che si sono instaurate all’interno dell’ecosistema.
Dallo studio emerge il trend positivo dello scambio elettronico di dati: nel 2016 sono stati scambiati in digitale oltre 41 milioni di documenti, tra ordini, conferme d’ordine, documenti di trasporto e fatture.
L’andamento positivo è stato rilevato, in particolare, dall’ecosistema Euritmo, ovvero dal circuito dei provider certificati da GS1 Italy a cui oggi fanno riferimento quasi 8 mila imprese del largo consumo.
Tra le ragioni dell’aumento dell’adozione dell’EDI ci sono i bassi investimenti necessari per l’implementazione e la facilità di utilizzo.
Tra i freni a una maggior diffusione tra le imprese retail e produttrici ci sono soprattutto le questioni organizzative, ossia la difficoltà a intervenire sui processi interni e la tendenza a conservare i sistemi esistenti.