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Stress da trasloco

Stress da trasloco




10 Ottobre 2018

Stress da trasloco

di Stefano Bianchi

Ammettendo di aver progettato il nuovo impianto in maniera corretta in termini di layout, attrezzature, sistema informativo, si tratta ora di riempirlo.

Non sembra difficile, ma qui interviene il primo elemento che scatenerà lo stress: riempire il nuovo magazzino senza che il vecchio smetta di funzionare, perché l’azienda non può permettersi di perdere un giorno di fatturato.
Panico.
Cosa porto di là? E se poi mi serve di qua? E le persone? Come le divido? E i mezzi? E il sistema informativo? Quando spengo il vecchio?
Non ho l’ambizione di sconfiggere il panico in poche righe, ma voglio comunque provare a stilare un piccolo promemoria.

Definizione della mappatura il più possibile dettagliata delle nuove scaffalature, studiata in modo da ottimizzare i flussi e l’efficienza operativa e con l’obiettivo di limitare al massimo successivi interventi per la messa a punto del sistema.
Calcolo accurato dei tempi di svuotamento delle diverse aree del vecchio magazzino, tenendo conto della produttività dei mezzi di movimentazione e degli operatori.
Per le diverse famiglie di materiali, individuazione delle unità di carico più idonee per il trasporto, che devono tenere conto anche di come i materiali saranno stoccati una volta giunti a destinazione.
Calcolo dei volumi dei materiali da trasportare.
Calcolo dei tempi di caricamento delle nuove strutture.
Calcolo dei mezzi di movimentazione, di trasporto e degli operatori occorrenti per effettuare tutte le operazioni nei tempi previsti.

L’elenco è piuttosto lungo, me ne rendo conto, e ad aumentare lo stress concorre anche il particolare non trascurabile che queste operazioni di norma sono svolte dalle aziende a cavallo del fine anno, per ottimizzare le procedure d’inventario, oppure durante il mese di agosto, per utilizzare il periodo di chiusura.
In entrambi i periodi non è così agevole trovare mezzi di trasporto e manodopera disponibili.