11 Giugno 2012
Spesso e volentieri, però, la crisi ha un “effetto boomerang” su tutti quei manager che decidono di affrontare un problema particolare o particolarmente difficile.
Se da un lato, infatti, il periodo consiglia vivamente un riesame della situazione attuale, dall’altro lato il processo decisionale può incappare in brusche frenate dovute soprattutto al fatto che prendere una decisione sbagliata quando le cose vanno male può avere conseguenze anche peggiori rispetto ad una decisamente più tranquilla (e a volte meno rischiosa) passività.
Come possiamo uscire da questa impasse? Ci vorrebbe la fantomatica sfera di cristallo, o per lo meno, uno strumento di supporto che ci aiuti a prendere l’una o l’altra strada… una sorta di “navigatore decisionale”.
E se vi dicessi che uno strumento del genere esiste già, cosa mi rispondereste?
Senza pretendere di poter prevedere il futuro, voglio dirvi che utilizzando una procedura che credo sia nota (almeno a livello teorico) a molti di voi, riusciremmo ad avere un valido supporto decisionale. Questa procedura si chiama “simulazione“.
Ma che cos’è una simulazione? Una simulazione non è altro che una riproduzione in modo artificiale di una condizione reale, ai fini di un esperimento (ho preso questa definizione dal dizionario).
In pratica con una simulazione ci proponiamo di guardare in avanti, di provare ad immaginare cosa succederebbe se ci comportassimo in un certo modo, se agissimo in una certa maniera… insomma, se prendessimo una via piuttosto che un’altra.
In ambito logistico (ma non solo) le simulazioni possono riguardare moltissimi aspetti, dalla riprogettazione di un nuovo magazzino alla scelta di terziarizzare una o più funzioni della logistica, dalla scelta dei fornitori alla valutazione dei nodi di una rete distributiva.
Siccome non riuscirei, nell’ambito di questo editoriale, a fornirvi esempi concreti di ognuno di questi aspetti, ho deciso di soffermarmi in modo particolare su uno di essi, a me molto caro in quanto mi vede ormai impegnato attivamente da oltre vent’anni: la gestione delle scorte.
Il problema della gestione delle scorte ritengo debba essere più che mai attuale: quanti di voi avranno ricevuto dal proprio capo la richiesta di eliminare gli sprechi, di ridurre i costi di esercizio, di aumentare il servizio e di risolvere l’ormai sempre più comune questione riguardante il fatto che in magazzino “non c’è mai quello che serve e c’è sempre quello che non serve?”
Se avete delle difficoltà a rispondere a questa domanda, non disperate. E’ sufficiente possedere uno strumento in grado di simulare l’andamento delle scorte per potervi rispondere.
Semplificando un poco, potremmo dire che si tratta di riportare su un grafico la curva indicante il reale andamento delle scorte e la curva che rappresenta la situazione simulata e che si genera utilizzando un modello alternativo di calcolo dei fabbisogni sull’adozione del quale siamo ancora indecisi. In questo modo, per ogni articolo, saremmo in grado di capire se abbiamo fatto bene o se potevamo far meglio.
Mediante poi un raggruppamento generale dei dati risultanti dalla simulazione su tutti gli articoli del nostro campione, analizzando con opportuni indicatori di costo e di servizio le prestazioni non più nel dettaglio, ma globalmente, possiamo con una certa sicurezza stabilire quale sia l’alternativa che ci permetta di ottenere i risultati migliori.
Concludendo, a tutti voi che state riorganizzando la vostra azienda e che avete paura di fare un salto nel buio compromettendone, con una decisione errata, l’equilibrio dico: “non buttatevi se non prima di aver effettuato una buona simulazione!”