8 Settembre 2016
Nel mese di dicembre dell’anno 2001 uscì il primo numero de Il Giornale della Logistica.
In quel fascicolo venne pubblicato anche il mio primo editoriale che si intitolava “Quando scocca l’ora della logistica”.
Con Maurizio Peruzzi, già allora Direttore della Koster Publishing (casa editrice del Giornale), decidemmo che poteva essere azzeccato, per il primo numero di una rivista di logistica, riportare nelle prime pagine un editoriale che spiegasse quando le aziende decidono di intraprendere progetti di riorganizzazione logistica o dell’intera supply chain.
Mi è ricapitato casualmente tra le mani quel Giornale di 15 anni fa, ho riletto l’editoriale e mi è venuta la voglia di scriverne un altro per riflettere sul tema e capire quanto e come sono cambiate le cose da allora.
In effetti il mondo è parecchio cambiato.
Alcune aziende con lui, altre un po’ meno.
A pensarci bene, poi, c’è anche un po’ di ciclicità nelle decisioni del management: ogni dieci/quindici anni si tornano forse a fare le cose che si facevano “prima”.
Di seguito comunque le mie considerazioni.
Anni ’90 – Logistica incosciente
Le aziende, specialmente quelle piccole e medie, incappavano nella logistica quasi senza saperlo: di fronte ad un problema specifico (scorte alte, consegne poco puntuali, elevati costi di magazzino, ecc.), cercavano una soluzione “specifica” e, dopo aver cercato un po’, se erano fortunate e guidate da persone intelligenti e “illuminate”, trovavano una soluzione che nasceva dall’analisi complessiva dell’intero flusso dei materiali e delle informazioni che attraversa l’azienda.
In pratica si mettevano a fare logistica senza saperlo, in modo incosciente.
Anni 2000 – logistica strategica
Molte più aziende (anche se ancora la minoranza) facevano o cercavano di fare logistica sapendo il perché.
Erano guidate da persone consapevoli del fatto che un progetto di logistica poteva coinvolgere molte funzioni aziendali, avrebbe reso più semplice, produttivo ed efficiente il modo di lavorare delle persone, e perciò avrebbe portato un beneficio sicuro in termini di costi e/o di servizio al cliente.
Negli anni 2000 le aziende facevano logistica per ottenere un vantaggio competitivo: sceglievano strategicamente la via della logistica.
Anno 2016 – logistica necessaria
Ho fatto una piccola personale ricerca di mercato.
Ho ripensato alle aziende (industriali o di distribuzione di settori molto diversi fra loro) che ho incontrato e conosciuto negli ultimi 12 mesi (circa 40).
Ho ripensato alle risposte di titolari e top manager quando domandavo loro: “Cosa siamo qui a fare oggi?”
Lo scenario che ne esce è costituito da aziende sopravvissute alla crisi e che devono ora fronteggiare una crescita importante (sono spariti i concorrenti).
La logistica è loro assolutamente necessaria per consegnare i prodotti che il mercato richiede senza incappare in un catastrofico effetto boomerang.
Quando il loro business è caratterizzato da una bassa marginalità, la riduzione dei costi ha, sui progetti logistici, un’importanza elevata e si interviene quindi più spesso su magazzino e trasporti.
Quando invece il business è caratterizzato da una complessità elevata (aumento degli item, tempi di consegna molto stretti, ecc.), la razionalizzazione dei processi assume un rilievo maggiore e si interviene più spesso sulla gestione delle scorte e sulla pianificazione.
L’ora della logistica oggi scocca, in pratica, per improrogabile necessità!