14 Gennaio 2016
(Già pubblicato in Il Giornale della Logistica)
“No technology, no supply chain”.
Questo titolo di editoriale, che ricorda lo slogan di un famoso spot pubblicitario, sintetizza anche il messaggio che oggi vorrei dare ai miei lettori.
Sono infatti convinto – e giorno dopo giorno l’esperienza sul campo me lo conferma – che una logistica evoluta e prestazionale non si può che ottenere adottando soluzioni tecnologiche adeguate alle necessità di ogni singola azienda, ma comunque avanzate (evolute); soluzioni che oggi consentono di ottenere non solo costi bassi e servizio alto, ma anche flessibilità e sostenibilità.
Cosa intendo per tecnologia applicata alla logistica?
Fondamentalmente due cose: il sistema informativo e l’automazione applicata ai sistemi di handling.
Come amo spesso ricordare, l’informatica costituisce la metà della logistica e senza un buon sistema informativo (che garantisce un corretto flusso delle informazioni) non può esserci né buona logistica né tantomeno buona supply chain (con le quali si vogliono ottimizzare rispettivamente i flussi fisici aziendali inter-aziendali).
L’altra metà della logistica è costituita, come dicevo poc’anzi, dalla gestione dei flussi fisici.
Una buona parte di questo flusso fisico è gestita dai sistemi di handling di cui un’azienda dispone.
L’automazione di tali sistemi aumenta la produttività e quindi anche l’efficienza degli stessi.
Di seguito comunque vi propongo qualche considerazione relativa a ciascuna delle due anime tecnologiche della supply chain.
Ogni azienda veramente competitiva dovrebbe dotarsi di un buon sistema informativo di logistica che garantisca una buona copertura funzionale delle principali attività logistiche.
Per riuscirci ha sostanzialmente tre possibilità: può acquistare un gestionale standard, può acquistare un gestionale personalizzato, oppure può acquistare un insieme di software specifici di area da integrare fra loro.
Nel primo caso usufruirà di un prodotto collaudato che probabilmente non disporrà di tutte le funzionalità necessarie; nel secondo caso avrà quello che le serve ma forse non per un lungo periodo (difficile manutenzione); nel terzo caso avrà il massimo della soddisfazione ma solo quando tutto funziona in modo integrato.
Non esiste evidentemente a priori una soluzione migliore delle altre (ciascuna ha i suoi pregi e i suoi difetti), ma se fino a qualche anno fa ritenevo le tre alternative ugualmente meritevoli di attenzione, oggi penso che quella che prevede l’utilizzo di dipartimentali specifici dedicati all’area scorte, magazzino e trasporti (IMS, WMS, TMS) sia quella che risulta più efficace in un maggior numero di casi.
La storia della logistica è stata scritta sul dibattito fra i sostenitori dei magazzini tradizionali (e quindi con scaffalature più o meno tradizionali fra le quali si muovono magazzinieri alla guida di carrelli elevatori) e magazzini automatici (che prevedono trasloelevatori, caroselli vari, rulliere, ecc.).
I primi hanno sempre portato le ragioni della flessibilità, del minor costo e della semplicità nella fase iniziale dell’avviamento; i secondi hanno invece sempre portato la bandiera dell’efficacia e della produttività nel medio e lungo periodo.
Anche in questo caso, diversamente da quanto pensassi qualche anno fa, sono molto più propenso a consigliare la via dell’automazione.
Al di là del solito giusto assunto che ogni azienda, e quindi ogni situazione, è una storia a sè da valutare con attenzione, le soluzioni più tecnologiche (fra le quali includo oltre ai magazzini automatici e semi-automatici anche i carrelli “automatizzati”) credo stiano guadagnando terreno.
Molto semplicemente ritengo che le cose siano cambiate e che la nuova tecnologia abbia fatto un passo in avanti sia da un punto di vista della flessibilità sia da un punto di vista del costo delle attrezzature, che può essere gestito in modi diversi.
Ma non è questa la sede per dilungarsi in dettagli.
Se volete sapere perché faccio il tifo per i software dipartimentali e per l’automazione, venite ad ascoltarmi al prossimo convegno organizzato da Logisticamente in collaborazione con Unione Parmense degli Industriali e AILOG.
Sarò contento di spiegarvene le ragioni.
Si tratterà per tutti anche di un’ottima occasione per capire quali siano oggi le soluzioni migliori per “technologizzare” la supply chain di un’azienda.