3 Ottobre 2018
In Italia ci sono aree dove lo spazio scarseggia e di conseguenza diviene pregiato e quindi costoso.
Ci sono perfino casi in cui il costo al metro quadro del terreno è superiore al costo al metro quadro della costruzione comprensiva delle finiture e degli impianti.
I costi dei terreni variano moltissimo da regione a regione, da provincia a provincia, da comune a comune.
Una delle conseguenze di questa elevata variabilità dei costi è la necessità di procedere a uno studio attento a proposito della ubicazione di magazzini e centri di distribuzione.
In questo caso occorre mettere in fila tutti i costi logistici e impiantistici, in modo da procedere a un confronto tra le diverse alternative e scegliere l’ubicazione ottimale.
Ponendosi come obiettivo la riduzione dei costi del terreno, un altro modo di procedere, oltre che cercare le zone dove il terreno costa meno, è quello di ridurre il più possibile l’occupazione superficiale.
A parità di volume di merce da immagazzinare, questo di norma porta a scegliere tra due sole strade possibili: utilizzare sistemi intensivi, che sono sistemi che riducono l’incidenza dei corridoi nel layout, oppure aumentare l’altezza del magazzino.
In entrambi i casi, queste strade portano a investimenti rilevanti nei sistemi di movimentazione e nell’automazione.
Una terza via, purtroppo a oggi ancora poco battuta, è quella di fermarsi un attimo a pensare.
Pensare a come ottimizzare la gestione delle scorte, e a come migliorare la pianificazione degli approvvigionamenti o della produzione.
La gradita sorpresa, quando si percorre questa strada, è scoprire di poter fare un magazzino più piccolo di quanto si pensasse.