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Magazzino piccolo, scorte piccole - Logisticamente

Gestione delle scorte e logistica di magazzino: come costruire un nuovo magazzino? Ne parla Paolo Azzali nel suo Parla l'esperto.




17 Giugno 2020

Magazzino piccolo, scorte piccole

di Paolo Azzali

Ho visitato di recente un’azienda commerciale che, pur in presenza di vincoli di spazio notevoli, presenta una buona gestione delle scorte.

Poiché ciò richiede grande attenzione e notevole sforzo organizzativo da parte degli addetti, la direzione sta pensando di creare un nuovo magazzino ed io mi chiedo se questa notevole spesa sia proprio necessaria e, soprattutto, se una volta realizzata migliorerà la gestione.

Il fatto è che esistono due tipi di scorta: la scorta gestita e la scorta subita.
Premesso che “scorta” significa “merce in casa in un dato istante” e che “gestire le scorte” significa, di conseguenza, almeno in teoria: “avere in casa in ogni istante e di ogni prodotto esattamente ciò che si desidera”, dobbiamo riconoscere che, se le cose stanno così, è obiettivamente difficile per chiunque poter dire di essere un vero gestore.

Perché, come spesso ripeteva un mio amico buyer: “ Le scorte , più che gestirle si subiscono. Tu ordini un prodotto e lui arriva quando vuole – o, meglio, quando lo decidono il fornitore e il trasportatore – poi se ne va perché un cliente decide di comprarlo,..in pratica tu sei sempre in attesa. Più che lui a dipendere da te, sei tu che dipendi da lui!”
Ironia a parte, bisogna riconoscere che in questo discorso c’è un fondo di verità.

Perché molti sono i vincoli che limitano le scelte del logistico: i prodotti nuovi hanno domanda difficilmente prevedibile, i fornitori suggeriscono “caldamente” l’entità dei lotti di riordino, anche la produzione e i trasporti vogliono “dire la loro” su questo argomento, se poi un prodotto è stagionale c’è ben poco da scegliere in merito alle loro scorte… Insomma solitamente la presenza di vari vincoli ha come risultato una gestione peggiore di quella che si potrebbe realizzare se i vincoli non ci fossero.

Ma questo significa forse che non si sta lavorando bene?
Niente affatto: significa solo che il gestore opera nei limiti imposti dall’ambiente e, se è abile, potrà comunque scegliere la soluzione migliore tra le possibili. Anzi, è proprio in questi casi che si evidenzia la sua abilità.

Ma torniamo all’azienda di cui vi ho accennato all’inizio.
L’eliminazione dei vincoli implica necessariamente un miglioramento nella gestione? In teoria si dovrebbe rispondere “si” a questa domanda; in pratica non è detto.

Siamo certi che, disponendo di maggiori spazi non ci si approfitti per ordinare lotti più grandi, tenere scorte di sicurezza maggiori, accumulare “scorte da angoscia” più che da “reali necessità”.
Sembrano ipotesi folli ma quante volte abbiamo constatato che ciò può succedere e quante volte abbiamo pensato “benedetto il vincolo dello spazio o quello finanziario che costringono ad effettuare una gestione accorta delle risorse?”

Sia ben chiaro: con questo non si vuol dire che la costruzione del nuovo magazzino sia inutile o addirittura deleteria.
Ma che ma che molto del successo dell’iniziativa dipenderà dall’uso che se ne farà e soprattutto dalla capacità del gestore di essere il più possibile capace di gestire le scorte anziché di subirle.