18 Giugno 2015
(Già pubblicato in Il Giornale della Logistica)
Con l’editoriale di oggi concludo un mini ciclo di tre articoli dedicato alla Logistics Speding Review.
Chi mi segue con costanza su queste pagine si ricorderà che a partire dal mese di marzo ho dapprima introdotto questo importante tema parlando in generale dell’entità e delle tipologie di costi logistici, poi mi sono occupato in particolare delle tematiche relative alla riduzione dei costi delle scorte e quindi ho affrontato il tema dei costi del magazzino (intralogistica).
Oggi chiudo l’argomento dedicando un paio di minuti (il tempo di leggere questo pezzo) al costo logistico numericamente più importante, il costo dei trasporti, che come ho già scritto può rappresentare anche il 50% dei costi logistici complessivi dell’azienda.
La consistenza del costo dei trasporti ha da sempre incentivato nelle aziende la volontà del management di intraprendere azioni volte alla sua ottimizzazione.
Molto spesso azioni abbastanza “banali” come la rinegoziazione dei contratti con i vettori, ma qualche volta anche azioni più strutturate e organizzate.
Tutta questa attenzione in molti casi ha portato benefici talmente importanti da fare ritenere agli stessi addetti ai lavori che su questo tema tutto il possibile fosse ormai stato fatto.
In realtà posso oggi dire che questa sensazione, in diversi casi, derivava dal fatto che il costo originario del trasporto in quelle stesse aziende era talmente elevato e spropositato da far sopravalutare l’efficacia degli interventi posti in essere.
Analizzando con attenzione i conti di diverse aziende è oggi infatti possibile ipotizzare riduzioni del costo complessivo del trasporto che arrivavano anche al 15%.
Le cause di questa inefficienza sono di tre tipi:
a) organizzativo-gestionali, e fra queste includo anche le disattenzioni o le cattive abitudini dell’ufficio trasporti della committenza;
b) tariffarie, e fra queste includo anche la “sopravalutazione” da parte della committenza di taluni servizi di trasporto offerti dai vettori;
c) di opportunità, e cioè legate alla scelta della committenza di pagare al vettore servizi poco utili.
Fra le prime (organizzativo-gestionali) porrei l’attenzione su:
Fra le seconde (tariffarie) includerei:
Fra le terze (di opportunità) citerei invece la scelta (o la distrazione) con la quale la committenza riconosce al vettore:
In ogni caso c’è ancora tanto da lavorare.
Credetemi, ci sono ancora tante aziende che, nonostante in passato abbiano realizzato progetti di riorganizzazione e razionalizzazione nell’area trasporti, oggi sono ancora nelle condizioni di poter migliorare.
Per l’ultima volta …. buona Logistics Spending Review a tutti!