11 Novembre 2013
E’ stato recentemente diffuso il “Tom Tom European Congestion Index”, una ricerca basata su dati Gps che mette a confronto i livelli di congestione di traffico nell’area urbana della maggior parte delle città europee.
I tempi di spostamento in città sono stati misurati e confrontati in diversi momenti della giornata e della settimana.
La differenza tra i tempi di percorrenza nell’orario con minor traffico e i tempi di percorrenza nell’ora di punta è una percentuale che fornisce un indice di riferimento per controllare la congestione.
Nella classifica generale, la città con maggiore congestione di traffico urbano è Istanbul, con una percentuale del 52% (media europea del 21%), mentre la città con il minore livello di congestione del traffico urbano è Zaragoza in Spagna, con appena il 6%.
Palermo è al quinto posto delle città più congestionate, con il 34%.
La città di Roma è al quindicesimo posto, con il 25% di congestionamento, che raggiunge il 56% nelle ore mattutine.
Milano si trova al ventottesimo posto, con il 20% di congestione; nelle ore mattutine la percentuale è del 55%, mentre nelle ore serali è del 47%.
I dati della ricerca indicano in sintesi che a Palermo, Roma e Milano, come in tutte le altre città ad elevata congestione, ogni ora di viaggio nel traffico intenso porta ad un ritardo di circa mezz’ora.
Sempre Tom Tom ha condotto un’ulteriore ricerca tra 872 dipendenti in flotte operative tra il Regno Unito, la Germania, l’Olanda, l’Italia, la Francia e la Spagna.
In questo caso viene rilevato che una percentuale significativa dei conducenti dimostra una chiara consapevolezza dei vantaggi di uno stile di guida sicuro ed efficiente che viene applicato quando sono al volante dei loro veicoli personali (il 79% degli intervistati); le pressioni di lavoro pregiudicano però moltissimo le prestazioni di guida con i mezzi aziendali.
Due terzi degli intervistati, infatti, ammette di superare i limiti di velocità quando guida veicoli aziendali.
Arpa Lombardia sostiene da tempo che la criticità più importante dell’agglomerato di Milano (Gallarate, Busto, Como, Merate e Lecco) è la “bestia nera” del traffico.
In questo territorio infatti i livelli dell’inquinamento sono sempre molto preoccupanti ma, come se non bastasse, tale inquinamento ha anche la caratteristica di “ristagnare” a causa della bassa velocità del vento.
Le politiche adottate dalla città per ridurre migliorare la qualità dell’aria sono state proficue in alcuni ambiti (divieto di impiego delle stufe a legna più vecchie, misure di efficienza energetica degli edifici, misure per l’agricoltura, dato che le emissioni di ammoniaca contribuiscono alla formazione del particolato…) ma c’è ancora tanto da fare per combattere i danni del traffico di mezzi.
Cosa ci dicono queste notizie e queste ricerche?
La congestione c’è e i tempi ed i costi di consegna delle merci in città possono essere molto più consistenti del previsto.
La sicurezza stradale è continuamente messa a repentaglio da atteggiamenti condizionati da esigenze lavorative stressate da condizioni di operatività difficili e impreviste.
Tali atteggiamenti, tendenzialmente mirati a recuperare efficienza, in realtà la fanno perdere (costi del carburante, minor produttività complessiva, aumento del numero di incidenti).
La qualità dell’aria negli agglomerati urbani non è buona e conseguentemente la salute degli abitanti peggiora.
Poiché le merci in città vanno e andranno consegnate in abbondanza, poiché abbondano idee e progetti, poiché le norme ci sono o si possono fare, poiché stiamo parlando di un argomento che riscuote sempre interesse da parte degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica, l’unica cosa da fare è darsi da fare.