6 Giugno 2016
di Paolo Azzali (già pubblicato in Il Giornale della Logistica)
Incontro spesso aziende non soddisfatte della loro logistica.
Questa loro insoddisfazione deriva qualche volta da un’organizzazione che non si è adeguata allo sviluppo del business (mancanza di volontà o di tempo), ma più frequentemente da un’organizzazione che si è adeguata male.
Sono veramente tanti infatti i casi in cui manager ed imprenditori hanno intrapreso interventi di riorganizzazione logistici non riusciti o non “perfettamente” riusciti che hanno pregiudicato l’efficienza ottimale della logistica aziendale.
Non bisogna accampare scuse inutili: queste persone e queste aziende hanno semplicemente commesso degli errori.
Quali sono questi errori?
Possiamo fare tesoro dell’esperienza?
Certamente si!
Gli errori che si commettono possono essere veramente tanti e diversi fra loro, ma sono tutti concatenati.
Ogni cambiamento è infatti un percorso costruito su scelte sequenziali: se si sbaglia all’inizio, è un vero disastro; quando invece si commette l’errore in una delle scelte finali, si può rimediare più facilmente.
In pratica, è come tentare di uscire da un labirinto.
Vediamole brevemente comunque queste scelte.
Prima scelta – si sbaglia il problema
Accade più frequentemente di quanto si possa immaginare.
Si attribuisce la causa dell’inefficienza logistica al problema sbagliato.
Si pensa al magazzino ed invece era la produzione.
Si pensa alla persona ed invece era il processo.
Si pensa al software ed invece era la persona.
E così via.
Individuare il bersaglio giusto è fondamentale.
Per farlo bisogna fidarsi meno dell’intuito e più dei numeri!
Seconda scelta – si sbaglia l’approccio
Quando un’azienda decide di mettersi al lavoro su un problema, viene improvvisamente assalita dalla fretta.
Magari sono anni che ci si gira intorno, ma quando si decide bisogna partire ed arrivare subito.
Tutto ciò non è opportuno.
Come non è opportuno anticipare soluzioni tecniche a scelte relative alle logiche di esecuzione delle attività logistiche.
Quando si interviene, prima lo si fa sulle logiche, poi sui sistemi, poi sulle strutture.
Tante volte invece si pensa all’arredamento del nuovo magazzino senza sapere bene a cosa dovrà servire quel magazzino.
Terza scelta – si sbaglia la soluzione
I magazzini sono “pieni” di sistemi di handling inadeguati.
Le aziende sono piene di software inadeguati (o quanto meno inutilizzati).
Le persone perdono il loro tempo a fare cose inutili.
Non mi posso dilungare con altri esempi, ma vi garantisco che anche in questa terza scelta le aziende sbagliano qualche volta di troppo.
Perché?
Perché il problema viene analizzato troppo superficialmente e si pensa troppo a come vorremmo che fosse piuttosto che a come è.
Quarta scelta – si sbagliano i fornitori
Molto spesso per cambiare bisogna acquistare qualche cosa di nuovo.
Queste cose (software, sistemi, attrezzature, materiali, anche consigli) le aziende le comprano da altre aziende.
I fornitori non sono tutti uguali, ma questo banale concetto viene qualche volta dimenticato.
Qualche altra volta ci si affeziona troppo ad un vecchio fornitore dal quale si finisce col pretendere anche quello che non può dare.
Quinta (ed ultima) scelta – si sbaglia l’implementazione
A volte accade che dopo aver fatto sempre la scelta giusta, si commettono errori nella fase attuativa.
Problema giusto, logica giusta, soluzione giusta, fornitore giusto, intervento sbagliato.
Che peccato!
Ciò accade perché in dirittura d’arrivo si sottovaluta la qualità delle persone che compongono il gruppo di lavoro dedicato alla riorganizzazione.
Competenza, esperienza, motivazione e capacità di mettersi in discussione.
Servono tutte e quattro queste caratteristiche.
Cari amici lettori, è vero che non tutte le ciambelle vengono col buco, però dovrebbero! Quando non accade, aziendalmente parlando, c’è sempre un perché.
Pensateci la prossima volta che rimettete mano alla vostra logistica!
Pensate a quale bivio del labirinto avete preso la direzione sbagliata!