22 Agosto 2018
di Paolo azzali
Quando avete sentito porre questa domanda nella vostra azienda?
In che occasione?
Il tema è piuttosto interessante e merita una riflessione.
Capire infatti quando le aziende sentono il bisogno di riorganizzare la loro supply chain consente ai manager di essere tempestivi ed anche efficaci.
Ecco il mio pensiero sull’argomento, in breve.
Fino a qualche anno fa le aziende, specialmente quelle piccole e medie, incappavano nella supply chain quasi senza saperlo: di fronte ad un problema specifico (scorte alte, consegne poco puntuali, elevati costi di magazzino, ecc.), cercavano una soluzione “specifica”, e dopo aver cercato un po’, se erano fortunate e guidate da persone intelligenti e “illuminate”, trovavano una soluzione che nasceva dall’analisi complessiva dell’intero flusso dei materiali e delle informazioni che attraversa l’azienda.
Oggi molte più aziende (anche se rappresentano ancora la minoranza) fanno o cercano di fare supply chain management sapendo il perché.
In genere si tratta di aziende guidate da persone consapevoli del fatto che un progetto sulla supply chain coinvolgerà molte funzioni aziendali, renderà più semplice, produttivo ed efficiente il modo di lavorare delle persone, e perciò porterà un beneficio sicuro in termini di costi e/o di servizio al cliente.
I primi erano interventi d’impulso, istintivi e operativi, oggi invece si sviluppano progetti più razionali e strategici.
I problemi e le soluzioni sono comunque analoghi; prima o poi tutte le aziende li incontrano e li devono affrontare.