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Automazione sì automazione no - Logisticamente

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9 Maggio 2018

Automazione sì automazione no

di Stefano Bianchi

L’automazione dei sistemi di handling presuppone l’utilizzo di mezzi che consentono la movimentazione della merce verso l’operatore in modo automatico.
L’errore che a volte le aziende commettono è quello di partire con un’idea preconcetta.
Capita infatti che l’input iniziale sia “devo costruire il nuovo magazzino automatico”, piuttosto invece che accontentarsi di affermare “devo costruire il nuovo magazzino” e valutare poi con calma quale sia il grado di automazione opportuno.

Una cattiva fama che spesso accompagna il concetto di automazione è quella relativa alla presunta rigidità, ma questo preconcetto oggi è superato, tanto che esistono alcune forme di automazione, definite “flessibili”, che si contraddistinguono per essere in grado di adattarsi a rapidi cambiamenti dei volumi e dei mix produttivi.
Quello che rende l’automazione “rigida” è spesso semmai un errato dimensionamento, in base al quale il vestito mi sta subito “stretto di spalle”, oppure il tentativo di far rientrare nel sistema di handling automatico ogni singolo materiale gestito nel magazzino, dimenticandosi che un magazzino non è mai un sistema monolitico, dove ogni singolo materiale è gestito da un unico sistema di movimentazione, ma al contrario è un organismo complesso, all’interno del quale devono convivere più o meno pacificamente diversi sistemi.

In sintesi, la scelta del grado e del tipo di automazione è una decisione che richiede un’analisi approfondita dei costi e dei benefici delle diverse alternative possibili, tenendo conto non soltanto dei costi d’impianto e dei costi di esercizio, ma anche di una serie di altri parametri più difficili da quantificare ma altrettanto importanti, quali numero di codici da gestire, coefficienti di picco, caratteristiche fisiche dei materiali, incidenza delle attività di picking.
Per l’automazione, infine, valgono le stesse considerazioni che caratterizzano gli altri sistemi di handling: non esistono sistemi “belli” o “brutti”, ma solo sistemi “idonei” o sistemi “non idonei”.