Un bacino sempre più vasto ma ancora del tutto non esplorato, quello che coinvolge gli Stati Uniti e la possibilità di diventare i maggiori destinatari delle aziende alimentari italiane.
Quattro miliardi sono infatti i consumi dei prodotti alimentari della nostra Nazione negli Usa, aumentati al 6% nel 2017, secondo le stime Coldiretti.
Gli Stati Uniti si classificano quindi al terzo posto – al seguito di Germania e Francia – come acquirenti e consumatori di food marchiato Italy.
Sempre più oggetto di attenzione, il food e la gestione della logistica e del trasporto degli alimenti saranno trattati all’interno del Workshop “Logisticamente Particolari“, in programma l’8 giugno a Correggio (Re).
Sulla base di queste premesse, DHL Global Forwarding ha diffuso un vademecum il cui scopo principale è quello di informare i potenziali produttori in merito alle regole per esportare oltre Oceano.
La Food and Drug Administration è un’agenzia governativa americana il cui compito è quello di emanare norme che regolino la vendita dei prodotti stranieri su suolo americano e quello di notificarne le spedizioni.
Dal 12 dicembre 2013, le aziende produttrici di alimenti sono obbligate a registrarsi presso la FDA ed ottenerne un numero.
L’omissione di questo passaggio costituirà automaticamente l’inserimento dell’azienda nella Black List e l’interdizione dall’esportazione negli Usa.
Anche la Food Safety Modernization Act impone obblighi alle imprese. Tutte le aziende registrate alla FDA, da settembre 2016, dovranno adattarsi alle novità di legge: adottare un sistema di gestione alimentare (Preventive controls & Standards for produce safety).