10 Novembre 2023
(Comunicato stampa)
INTRALOGISTICA ITALIA apre le iscrizioni all’edizione del 27-30 maggio 2025 in occasione del convegno finale dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” organizzato dal Politecnico di Milano.
Lo fa per sottolineare l’attenzione ai trend del settore e per dare continuità a una importante collaborazione.
In questo modo, dopo aver inaugurato le iscrizioni con la tariffa rebooking per gli espositori della precedente edizione, il 15 novembre 2023 INTRALOGISTICA ITALIA si apre a tutti con una importante novità.
Chi deciderà di prenotare il proprio spazio in questa occasione, godrà infatti della tariffa “Osservatorio Contract Logistics”, che prevede uno sconto speciale (il 10% sul costo al metro quadrato).
La vicinanza con l’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” si fonda su una visione comune del settore e sulla consapevolezza che per crescere sia necessario collaborare.
Per questo INTRALOGISTICA ITALIA guarda al 2025 con una serie di eventi di avvicinamento realizzati in collaborazione con partner sempre più forti e prestigiosi tra cui Aisem – federata Anima Confindustria e il Politecnico di Milano.
Confermato inoltre il format espositivo The Innovation Alliance che tra il 27 e il 30 maggio 2025 a Fiera Milano riunirà ancora una volta INTRALOGISTICA ITALIA, Ipack-Ima, Print4all e Green Plast.
Quattro eventi che insieme rappresentano l’eccellenza della meccanica strumentale.
Un’ideale filiera industriale che va dalle soluzioni più sostenibili per la produzione e la gestione delle materie plastiche, al packaging e processing, dalla personalizzazione grafica del prodotto fino alla movimentazione e stoccaggio delle merci.
A 10 anni dalla prima edizione, INTRALOGISTICA ITALIA continua a rispondere alle complesse esigenze delle aziende che operano sui mercati globali e in un settore in costante evoluzione con componenti e sistemi sempre più interessanti: funzionali, modulari e flessibili, ergonomici e sostenibili.
Oltre che per la sua offerta, la rassegna ha tutte le carte in regola per confermare e rafforzare il successo delle precedenti edizioni.
All’autorevolezza e al know-how dei suoi organizzatori (Hannover Fair International GmbH – filiale italiana di Deutsche Messe Ag e Ipack-Ima Srl) si unisce, infatti, il costante confronto con l’Advisory Panel il comitato composto dalle più importanti aziende espositrici e utilizzatrici, rappresentanti delle novità e delle esigenze del settore.
Filo rosso che porterà all’edizione del 2025 il passaggio epocale da Industria 4.0 a Industria 5.0 che non rappresenta una scansione temporale o una nuova ondata tecnologica.
Secondo i più recenti sviluppi proposti dall’Unione Europea, che riprende le più tradizionali visioni di impresa, per Industria 5.0 si intende la messa a terra e definitiva consacrazione del Cyber Physical System con il perfezionamento delle tecnologie 4.0 nei settori dell’ICT, AI e robotica.
Per Industria 5.0 si intende anche l’affermazione dell’industria collaborativa dove automazione (macchine e software) e umani cooperano alla creazione di prodotti iper-personalizzati realizzati nel rispetto degli stakeholder.
Un’industria, secondo la visione dell’Unione Europea, “in grado di apportare benefici all’industria, ai lavoratori e alla società essendo sostenibile, human centric e resiliente”.
Una visione che valorizza un’analisi classica dell’economia con l’impresa che, finalmente, torna a valere non solo in funzione del beneficio portato agli shareholders, ma anche soppesando il suo impatto e le sue esternalità sulla società nel suo insieme.
In questo contesto i magazzini, cuore della manifestazione fieristica INTRALOGISTICA ITALIA, si trovano a svolgere una funzione chiave posizionandosi tra produttore e consumatore e hanno il dovere di conservare e trasmettere tutte le informazioni chiave correttamente e in modo immutabile.
Non solo, i magazzini devono promuovere al loro interno quelle tecnologie che adattano il processo di produzione alle esigenze dei lavoratori utilizzando piattaforme che non interferiscono con i loro diritti.
Per quanto riguarda l’ambiente, il focus è e sarà sempre di più connesso all’abilitazione di modelli di economia circolare e di efficienza energetica (implementate nei, ma soprattutto grazie, ai nuovi magazzini).
Per quanto riguarda la resilienza, ci troviamo di fronte a un processo su cui i magazzini devono lavorare a fondo su due fronti.
Internamente sui materiali e sulla solidità delle proprie infrastrutture, esternamente perché sono asset decisivi nell’assicurare approvvigionamenti critici, da qui la loro funzione sociale che si è vista nella sua importanza nei momenti più drammatici dello scorso triennio.