Consulenza e Formazione
23 Luglio 2019
Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, ha descritto la situazione e l’evoluzione dell’industria farmaceutica come un ambito che sta vivendo un momento di rapidissima crescita.
I tre fattori chiave, a detta di Scaccabarozzi, saranno competenze, formazione continua e la nascita di nuove figure professionali.
Per lavorare nel settore farmaceutico saranno infatti richieste skills sempre più varie e distanti dalle competenze prettamente mediche, con l’obbiettivo di soddisfare esigenze diverse.
La farmaceutica è già oggi un settore che vede una forza lavoro diversificata nei titoli di studio e una “quota rosa” che si aggira attorno al 42%.
Le donne, a differenza di quanto accade in altri ambiti lavorativi, in questo occupano spesso anche ruoli dirigenziali.
Cifre invece più preoccupanti sono quelle che indicano il totale di laureati in Italia nelle discipline scientifiche, che si attesta al di sotto del 2% l’anno.
L’esigenza è dunque quella di correre al riparo e trovare al più presto una soluzione.
Un aiuto potrà essere dato dalla digitalizzazione, che in farmaceutica è in grado di creare nuovi posti di lavoro anziché distruggerli: la tendenza di fondo è infatti quella di cercare di evolvere i ruoli già esistenti.
Di questo è un esempio l’area del Supply Chain, dove le nuove richieste riguarderanno in particolare l’uso di reti e sensori per la raccolta dei dati di produzione e l’uso di nuovi macchinari di additive manufacturing (stampanti 3D).
Per rispondere a queste esigenze entra in campo l’istruzione con Farmindustria e Miur (Ministero dell’Istruzione) come creatori di un programma per avvicinare gli studenti al comparto e per orientarli nelle scelte universitarie e che ha visto il coinvolgimento di 37 aziende.