La blockchain è per molti un’opportunità, uno strumento che garantisce sicurezza e facilita il lavoro anche degli operatori logistici internazionali.
Nonostante ciò la sua adozione nell’industria dei trasporti va a rilento.
Il motivo? Non esiste ancora un ecosistema che crei fiducia e vantaggi reciproci lungo la catena del valore.
A dirlo è uno studio di Boston Consulting Group, che è partito da un sondaggio su oltre 100 aziende di trasporti e logistica.
La stragrande maggioranza degli intervistati, circa l’88%, ritiene infatti che la blockchain creerà, almeno in parte, discontinuità nel settore della logistica.
Il 59% pensa che ciò avverrà nei prossimi due-cinque anni, mentre il 74% ammette di non aver mai pensato alla blockchain o di averne esplorato le potenzialità solo superficialmente.
Dal 60% degli intervistati viene avvertito come problema il fatto che manchi un coordinamento tra gli attori del settore, così come l’assenza di un ecosistema costituisca, come detto, un ostacolo alla diffusione di questo strumento.
È solo il 16% degli intervistati a ritenere di avere una chiara comprensione della tecnologia, mentre il 20% degli intervistati giudica la blockchain come una delle dieci proprie priorità strategiche.
Lo studio si chiude poi affermando che risolvere i problemi legati a questa tecnologia sarebbe fondamentale per ridurre i costi e aumentare la velocità, la tracciabilità e la sicurezza dei carichi, così come i processi di fatturazione e pagamento.