All’ECO Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti il confronto ha incrociato tre direttrici: servizi pubblici, decarbonizzazione dei trasporti e innovazione logistica. Il programma ha toccato benefici della bicicletta, nuove alimentazioni, forestazione urbana, micromobilità elettrica e qualità dell’aria, mettendo a dialogo amministratori locali e operatori di filiera. Sul tavolo anche il nodo della normativa europea sulle emissioni del trasporto marittimo (ETS) e l’apertura a digitalizzazione e intelligenza artificiale per recuperare competitività. La coincidenza con la Settimana europea della Mobilità 2025 ha dato ulteriore visibilità a un’agenda che, per imprese e città, significa investimenti mirati, infrastrutture connesse e governance dei dati a supporto di decisioni rapide e misurabili.
L’anteprima dello studio Clean Cities Campaign fotografa un gap strutturale. Mediamente, rispetto a venti città italiane, le principali città europee offrono tre volte i posti-km di TPL, registrano quattro volte i passeggeri-km e dispongono di reti su ferro sette volte più estese. Milano è l’unica realtà italiana con posti-km paragonabili alla media europea, ma presenta comunque passeggeri-km inferiori a città omologhe per popolazione e densità. La lettura dei dati converge su un punto: senza il potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti, più che dimezzato in termini reali, sarà difficile colmare il ritardo infrastrutturale e di servizio. Per la logistica urbana, questo si traduce in inefficienze diffuse: tempi di attraversamento elevati, costi operativi maggiori, minore affidabilità delle finestrature di consegna e difficoltà a integrare TPL e city logistics in schemi davvero intermodali.
Dal lato merci, l’ETS marittimo è percepito come fattore critico di costo sul traffico intra-europeo, con il rischio di slittamento di volumi verso porti nord-africani non soggetti alla medesima tassazione. Gli operatori chiedono che parte degli introiti venga restituita come incentivo per accelerare l’efficienza energetica della filiera. In parallelo, il bando LogIN mette 157 milioni di euro a disposizione della trasformazione digitale delle imprese di logistica e trasporto: orchestrazione dati, tracciabilità end-to-end e IA operativa possono comprimere lead time, ridurre chilometri a vuoto e stabilizzare i costi in un contesto regolatorio più severo. La priorità rimane una rete intermodale robusta—porto, ferro, gomma—per instradare i flussi in modo resiliente, con policy di slotting e capacity management che permettano a città e retroporti di assorbire i picchi senza perdita di servizio.
Il perimetro urbano concentra benefici misurabili. In Europa circolano oltre 60 milioni di biciclette e cargo bike, con milioni di tonnellate di CO₂ evitate ogni anno; l’uso regolare della bici riduce del 30% il rischio cardiovascolare e le morti premature evitate superano quota 30.000/anno. Il valore dei benefici esterni della ciclabilità è stimato in 119 miliardi di euro/anno (2024). La qualità dell’aria resta tema urgente: a Roma la media del NO₂ è 27,2 μg/m³, con punte fino a 40 μg/m³ lungo le arterie, a fronte dei 10 μg/m³ indicati dall’OMS 2021. Forestazione urbana e progettazione del verde—specie adeguate, diversità, accessibilità—diventano infrastrutture climatiche. La micromobilità elettrica integra l’offerta (dal ciclo allo scooter fino alla moto elettrica) e abilita strategie low-impact per l’accesso ai centri. Per l’energia, nessuna alternativa al petrolio vince in assoluto: senza economie di scala e standard chiari, anche idrogeno e altre soluzioni faticano a consolidarsi.
La componente data-driven avanza: tre viaggiatori su quattro dichiarano disponibilità a usare AI per pianificare i viaggi. Per la logistica ciò significa prevedibilità migliorata dei flussi, demand sensing su eventi e turismo, e migliore calibrazione di slot e micro-hub urbani. Dal confronto tra amministrazioni locali emerge una traiettoria concreta: investimenti in ciclabilità, bike sharing con tassi d’uso misurabili, progetti su tramvia elettrica, piani di transizione pluriennali con azioni numerate e monitorabili. La direzione è chiara: integrare TPL, attivo ed elettrico leggero, policy sulla sosta e logistica urbana in un’unica architettura, dove dati, IA e incentivi convogliano risorse su soluzioni ad alto impatto e verificabili nel tempo.
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