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La logistica del largo consumo in cifre
Il report GS1 Italy mappa i volumi, la rete e la struttura dei flussi logistici grocery in Italia


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La logistica del largo consumo in cifre

8 Agosto 2025

Per comprendere realmente le dinamiche della filiera grocery in Italia, è indispensabile partire dai numeri. La mappatura dei flussi logistici GS1 Italy 2024, frutto dell’analisi su un campione rappresentativo del 50% dei volumi totali, offre una fotografia dettagliata della rete logistica nazionale del largo consumo. I dati raccolti permettono di misurare con precisione la massa movimentata, la struttura degli ordini, la densità distributiva e la configurazione dei flussi tra produttori, Ce.Di. e punti vendita. Ne emerge un sistema articolato, ad alta intensità operativa, che ha però ancora ampi margini di efficientamento.

Volumi, ordini e punti vendita: una rete densa e complessa

Secondo il report, nel 2023 i flussi monitorati hanno coinvolto:

  • oltre 1 miliardo di colli movimentati;
  • più di 12.000 punti vendita serviti;
  • circa 10.000 tratte logistiche attive tra Ce.Di. e retail.

Gli ordini medi giornalieri per Ce.Di. superano le 1.200 righe d’ordine, mentre il numero medio di colli per ordine (order size) è pari a 680 colli. La drop size media – ovvero il numero di colli consegnati per punto vendita – si attesta invece intorno ai 175 colli. Questi dati dimostrano una grande varietà di combinazioni nella composizione degli ordini, che obbligano a una gestione altamente flessibile sia nei magazzini che nella distribuzione.

La frequenza di consegna è molto elevata, con flussi diretti ai negozi anche 5-6 volte a settimana, specie per le categorie fresche. Questo comporta un carico operativo notevole sui sistemi di trasporto e una complessità logistica crescente, soprattutto per le piccole superfici di vendita.

Una rete logistica in evoluzione: consolidamento e razionalizzazione

Rispetto alla precedente rilevazione del 2018, la rete logistica ha subito una contrazione del 7% nei nodi attivi, segno di un processo di semplificazione e ottimizzazione. Il numero complessivo di Ce.Di. monitorati è 62, mentre le piattaforme logistiche dei produttori censite sono 45. Questo dato riflette una tendenza alla concentrazione dei flussi in pochi hub strategici, con l’obiettivo di migliorare saturazione, costi e controllo. Parallelamente, cresce l’interesse verso modelli hub & spoke, capaci di bilanciare scala e capillarità.

Anche la gestione delle scorte si sta evolvendo: si riducono i giorni medi di stock nei Ce.Di., grazie a previsioni più accurate e a una maggiore integrazione tra domanda e fornitura. Tuttavia, restano sfide aperte legate alla variabilità dei consumi, alla stagionalità e alla gestione dei prodotti freschi e a rotazione rapida.

Dalla quantità alla qualità: leggere i dati per progettare il futuro

Questa ricognizione quantitativa mette in evidenza non solo la scala della logistica grocery, ma anche la necessità di passare da una logica basata sulla quantità a una centrata sulla qualità del servizio e sull’efficienza sistemica.

La mappatura GS1 suggerisce di affiancare ai dati puramente operativi anche indicatori legati a:

  • impatto ambientale;
  • affidabilità delle consegne;
  • livello di collaborazione tra attori;
  • digitalizzazione e automazione dei processi.

Solo così sarà possibile trasformare una rete densa e operosa in un ecosistema logistico intelligente, sostenibile e resiliente. Una sfida che non riguarda solo i grandi player, ma l’intera filiera, dai fornitori locali ai big della GDO.

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