Per comprendere realmente le dinamiche della filiera grocery in Italia, è indispensabile partire dai numeri. La mappatura dei flussi logistici GS1 Italy 2024, frutto dell’analisi su un campione rappresentativo del 50% dei volumi totali, offre una fotografia dettagliata della rete logistica nazionale del largo consumo. I dati raccolti permettono di misurare con precisione la massa movimentata, la struttura degli ordini, la densità distributiva e la configurazione dei flussi tra produttori, Ce.Di. e punti vendita. Ne emerge un sistema articolato, ad alta intensità operativa, che ha però ancora ampi margini di efficientamento.
Secondo il report, nel 2023 i flussi monitorati hanno coinvolto:
Gli ordini medi giornalieri per Ce.Di. superano le 1.200 righe d’ordine, mentre il numero medio di colli per ordine (order size) è pari a 680 colli. La drop size media – ovvero il numero di colli consegnati per punto vendita – si attesta invece intorno ai 175 colli. Questi dati dimostrano una grande varietà di combinazioni nella composizione degli ordini, che obbligano a una gestione altamente flessibile sia nei magazzini che nella distribuzione.
La frequenza di consegna è molto elevata, con flussi diretti ai negozi anche 5-6 volte a settimana, specie per le categorie fresche. Questo comporta un carico operativo notevole sui sistemi di trasporto e una complessità logistica crescente, soprattutto per le piccole superfici di vendita.
Rispetto alla precedente rilevazione del 2018, la rete logistica ha subito una contrazione del 7% nei nodi attivi, segno di un processo di semplificazione e ottimizzazione. Il numero complessivo di Ce.Di. monitorati è 62, mentre le piattaforme logistiche dei produttori censite sono 45. Questo dato riflette una tendenza alla concentrazione dei flussi in pochi hub strategici, con l’obiettivo di migliorare saturazione, costi e controllo. Parallelamente, cresce l’interesse verso modelli hub & spoke, capaci di bilanciare scala e capillarità.
Anche la gestione delle scorte si sta evolvendo: si riducono i giorni medi di stock nei Ce.Di., grazie a previsioni più accurate e a una maggiore integrazione tra domanda e fornitura. Tuttavia, restano sfide aperte legate alla variabilità dei consumi, alla stagionalità e alla gestione dei prodotti freschi e a rotazione rapida.
Questa ricognizione quantitativa mette in evidenza non solo la scala della logistica grocery, ma anche la necessità di passare da una logica basata sulla quantità a una centrata sulla qualità del servizio e sull’efficienza sistemica.
La mappatura GS1 suggerisce di affiancare ai dati puramente operativi anche indicatori legati a:
Solo così sarà possibile trasformare una rete densa e operosa in un ecosistema logistico intelligente, sostenibile e resiliente. Una sfida che non riguarda solo i grandi player, ma l’intera filiera, dai fornitori locali ai big della GDO.
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