Con la Legge n. 105 del 18 luglio 2025, che ha convertito in legge il DL 73 del 21 maggio, cambia in profondità la disciplina dei tempi di carico e scarico nel trasporto su strada. Le modifiche interessano il Dlgs 286/2005 e il DL 112/2008, con impatti diretti su franchigia, indennizzi e responsabilità.
La novità principale è la riduzione del periodo di franchigia da 120 a 90 minuti, applicabile a ciascuna operazione e calcolata dal momento di arrivo del veicolo al punto di carico o scarico. Questa misura mira a limitare le inefficienze e a garantire tempi certi nella gestione delle operazioni logistiche.
La riforma innalza in maniera significativa l’indennizzo: da 40 a 100 euro per ogni ora o frazione di ora di attesa oltre la franchigia. L’importo, soggetto a rivalutazione automatica annuale sulla base dell’indice FOI dell’ISTAT, introduce un meccanismo dinamico di adeguamento. L’indennizzo è dovuto anche in caso di superamento dei tempi contrattuali, purché documentato.
Questa scelta segna un passo avanti nel riconoscimento del valore del tempo nell’autotrasporto, trasformandolo da costo occulto a voce contrattualmente quantificabile.
Tra le novità più rilevanti vi è l’inclusione del caricatore tra i soggetti responsabili in solido per il pagamento degli indennizzi. In questo modo, non solo il committente, ma anche chi gestisce le operazioni di carico e scarico viene chiamato a rispondere delle eventuali inefficienze. Resta salvo il diritto di rivalsa tra coobbligati verso l’effettivo responsabile.
Il Decreto rafforza inoltre gli obblighi informativi: committente, caricatore o destinatario devono fornire con anticipo indicazioni dettagliate su luogo, orario e modalità di accesso ai punti operativi. In caso di omissione, l’orario di arrivo può essere dimostrato tramite sistemi di geolocalizzazione o con i tachigrafi intelligenti di seconda generazione.
Rispetto al 2005, quando la franchigia era fissata a 120 minuti con indennizzi pari a 40 €/h, la Legge 105/2025 ridisegna il quadro normativo su tre fronti:
Questi interventi avranno ricadute dirette sui contratti di trasporto, sulla gestione documentale e sulle relazioni lungo la filiera. Le aziende dovranno rivedere processi e procedure interne per garantire conformità normativa ed evitare sanzioni, comprese quelle dell’Autorità Garante della Concorrenza.
La riforma, oltre a ridurre i tempi morti e i costi indiretti, rappresenta un’opportunità per aumentare efficienza, trasparenza e competitività della logistica italiana ed europea.
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