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Tempi di carico e scarico: il MIT chiarisce regole per autotrasportatori e committenti
Nuove indicazioni operative del MIT sui tempi di attesa, indennizzi e responsabilità nel trasporto merci


Trasporti Nazionali e Internazionali

Tempi di carico e scarico: il MIT chiarisce regole per autotrasportatori e committenti

7 Novembre 2025

Con la circolare n. 0013485 del 4 novembre 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha fornito un’attesa interpretazione applicativa sulle nuove regole relative ai tempi di carico e scarico delle merci, introdotte dall’art. 4 del decreto-legge 73/2025, che ha modificato l’art. 6-bis del d.lgs. 286/2005.
Il documento risponde alle numerose segnalazioni arrivate da committenti, autotrasportatori e operatori logistici, che nei mesi scorsi avevano evidenziato criticità interpretative e difformità applicative della norma. Obiettivo della circolare è garantire uniformità di trattamento, ridurre il contenzioso e tutelare la continuità del servizio di autotrasporto, evitando rallentamenti operativi nelle piattaforme logistiche, nei porti e negli interporti.

Franchigia, indennizzi e tempi di attesa

Il MIT ha chiarito in modo puntuale la disciplina dei tempi di attesa e dei relativi indennizzi.

I punti principali sono tre:

  • Franchigia di 90 minuti per l’attesa ai fini di carico o scarico delle merci;
  • Indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo oltre la franchigia;
  • Ulteriore indennizzo di 100 euro per il superamento dei tempi contrattuali di esecuzione delle operazioni, anche per periodi inferiori all’ora.

In sostanza, il vettore ha diritto all’indennizzo pieno anche per ritardi minimi, e non è prevista alcuna franchigia ulteriore per le fasi di carico e scarico.
La norma precisa inoltre che l’indennizzo non è dovuto se il ritardo è imputabile al vettore, introducendo così un principio di responsabilità condivisa ma chiara lungo la catena logistica.

Contratto di trasporto e limiti di deroga

Il Ministero richiama l’importanza del contratto di trasporto scritto, pilastro del d.lgs. 286/2005, quale strumento per prevenire dispute e definire in modo univoco luogo, orari e modalità di carico o scarico.
Viene evidenziato che la nuova disciplina non contempla più la possibilità di deroghe pattizie: ciò implica che le parti non possono accordarsi per modificare o annullare i limiti previsti per legge.
Questa impostazione rafforza la trasparenza contrattuale e riduce il rischio di squilibri nei rapporti tra committenti e vettori, promuovendo una logistica più equa e sostenibile anche sotto il profilo economico.

Responsabilità condivisa e tracciabilità digitale

La circolare richiama inoltre la complessità del sistema logistico, che coinvolge diversi soggetti, vettori stradali, spedizionieri, agenti marittimi, terminalisti e proprietari della merce, e invita a definire in modo preventivo e documentato tutti gli aspetti operativi delle operazioni.

È considerato fondamentale specificare nel contratto:

  • luogo e orario di carico/scarico;
  • modalità di accesso dei veicoli ai terminal;
  • responsabilità operative del caricatore e dello scaricatore;
  • criteri di attestazione e documentazione dei tempi effettivi.

Il MIT raccomanda di utilizzare strumenti digitali per la tracciabilità dell’orario d’arrivo del mezzo, al fine di disporre di prove oggettive in caso di contenzioso.
Infine, viene ribadita la necessità di esplicitare le cause di forza maggiore, per distinguere con chiarezza i casi in cui l’indennizzo non è dovuto.

Verso una logistica più trasparente e responsabile

Le indicazioni del MIT rappresentano un passo importante verso una standardizzazione nazionale dei processi di carico e scarico, ambito spesso fonte di tensioni tra gli attori della supply chain.
Per gli operatori, la corretta applicazione della norma implica la revisione delle procedure interne di pianificazione, monitoraggio e comunicazione, nonché un aggiornamento dei contratti e dei sistemi di registrazione digitale.
Il chiarimento ministeriale punta a una logistica più efficiente, documentata e responsabile, dove il tempo diventa non solo un fattore operativo ma anche una variabile economica e giuridica centrale nella gestione dei trasporti.

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