Nel 2024, secondo Eurostat, il trasporto stradale di merci nell’UE ha registrato un incremento dello 0,6%, toccando 1.869 miliardi di tonnellate-chilometro (tkm). Un risultato che segna un’inversione rispetto al calo del biennio 2022–2023 (-3,2%), ma che resta lontano dai livelli pre-crisi. Il comparto appare quindi in una fase di stabilizzazione fragile, con forti divergenze tra mercati nazionali e tipologie di trasporto. Il dato più significativo riguarda la contrazione del segmento internazionale (-1,5%), che pur rappresentando un quarto del totale europeo mostra segnali di rallentamento strutturale.
Con 368 miliardi di tkm, la Polonia mantiene il primato europeo con una quota del 19,7%, davanti a Germania (15%, 281 mld) e Spagna (14,5%, 272 mld). Tuttavia, si tratta di un arretramento rispetto al 20,3% del 2023. Il dato segnala un possibile riequilibrio competitivo, legato al calo della domanda internazionale e all’ascesa di altri operatori. Secondo Eurostat, il 64,2% dell’attività polacca riguarda trasporti internazionali, cross-trade o cabotaggio, mentre solo il 35,8% si concentra sul mercato domestico. Germania, Francia (9%, 174 mld) e Italia (8%, 153 mld) completano la top five, che insieme copre il 67% del totale comunitario.
Nel 2024 15 Paesi UE hanno registrato aumenti, con picchi in Slovacchia (+15,9%), Lettonia (+12,9%) e Repubblica Ceca (+8,5%). All’opposto, 10 Stati hanno subito cali, guidati da Bulgaria (-18,6%), Portogallo (-14%) e Lussemburgo (-8,6%). La Germania si conferma hub centrale dei flussi continentali: è punto di partenza o destinazione per quasi la metà dei principali corridoi transfrontalieri. Tuttavia, la quota degli operatori tedeschi in tali flussi resta marginale: ad esempio, nei trasporti Germania–Polonia, solo il 3,6% è gestito da vettori tedeschi, a conferma della crescente presenza dei player dell’Est Europa.
La composizione delle merci trasportate riflette l’evoluzione dell’economia europea. I comparti alimentari, bevande e tabacco si mantengono stabili a 312,2 miliardi di tkm, seguiti da merci raggruppate (236,5 mld) e prodotti agricoli (207,6 mld). In netto calo il trasporto di carbone e lignite (-67,6%), metalli (-6,4%) e prodotti petroliferi (-3,7%). In controtendenza, la categoria “altri beni non specificati” cresce del 22,4%, segnale di una maggiore diversificazione nelle catene logistiche europee.
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