La distribuzione geografica della domanda di automazione industriale conferma un quadro ormai strutturale, secondo l’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione (maggio 2025) realizzato da ANIE Automazione. Nel 2024, la Lombardia ha assorbito circa il 30% del fatturato interno mentre l’Emilia-Romagna ha registrato il 23%, posizionandosi come seconda area di riferimento. Nel complesso, oltre l’80% della domanda nazionale proviene dalle regioni settentrionali, con un Nord-Est particolarmente dinamico che, considerando anche il Veneto, vale il 45% del totale nazionale secondo l’Osservatorio ANIE 2025.
Il Centro Italia mantiene un’incidenza dell’11%, trainato soprattutto dalla Toscana (6%), mentre Sud e Isole restano marginali al 3%. Una geografia che rispecchia la struttura della manifattura italiana, dove la concentrazione di distretti tecnologici, filiere meccaniche e integratori di sistema alimenta gli investimenti in automazione.
I principali settori clienti confermano la centralità delle applicazioni ad alta complessità produttiva. La meccanica strumentale si posiziona al primo posto con il 36% della domanda diretta, seguita dall’alimentare (14%) e dal packaging (11%), un’area che nel 2025 sta mostrando segnali di ripresa anticipata grazie alla crescente richiesta di soluzioni flessibili e ad alta efficienza.
Seguono metallurgia/siderurgia (10%), componenti elettronici (7%), plastica e gomma (6%), ceramica/cemento/laterizi (5%). La logistica e il material handling, pari al 6% del mercato secondo ANIE, stanno vivendo una fase di espansione sostenuta, accelerata dalla digitalizzazione dei magazzini e dall’adozione di tecnologie intralogistiche avanzate .
Il quadro evidenzia un mercato in cui produttività, tracciabilità e standardizzazione sono leve chiave per competere, soprattutto in settori come food, packaging e logistica, oggi tra i più reattivi.
Il modello di go-to-market riflette una struttura consolidata ma in evoluzione. Nel 2024 il canale OEM ha generato il 62% del fatturato interno, confermandosi interlocutore principale per l’adozione di tecnologie di automazione. I distributori incidono per il 21%, mentre sistemisti e quadristi rappresentano il 9%, una quota in crescita grazie al ruolo sempre più critico degli integratori nel rendere operative le soluzioni digitali nelle PMI.
Gli utenti finali pesano per il 5%, mentre il restante 3% è classificato come “altro”. Questa composizione mostra l’importanza della filiera progettuale e dei fornitori di macchine, ma anche la progressiva valorizzazione delle competenze di integrazione e supporto applicativo richieste dal mercato .
Il 2024 è stato un anno di forte rallentamento: l’Osservatorio ANIE registra un calo del 30% del fatturato interno del comparto, con intensità differenti tra i segmenti, determinato dal rallentamento della manifattura, dalla debolezza tedesca e dai ritardi operativi del Piano Transizione 5.0.
Nonostante questo contesto, il 2025 si apre con segnali incoraggianti. Il 70% delle imprese del settore prevede una crescita compresa tra l’1% e il 6%, con una ripartenza attesa nella seconda metà dell’anno. Alcuni comparti, in particolare macchine utensili, packaging, food & beverage e intralogistica, hanno già mostrato una risalita a partire dal primo trimestre 2025.
La transizione verso sistemi flessibili, robotica collaborativa, sensoristica avanzata e automazione data-driven rende oggi logistica e material handling aree strategiche per intercettare una nuova ondata di investimenti.
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