Per favorire lo sviluppo della logistica servirebbero azioni incisive da parte dello Stato, ma ci si scontra con inefficienza e burocrazia.
Questo è quanto emerso in un recente convegno organizzato da Alsea, associazione che riunisce gli spedizionieri delle province di Milano, Pavia e Mantova.
Nel mirino dell’associazione ci sono procedure doganali e fiscali, spese per le Authority nazionali e incertezze sulla riforma dei porti.
Tramite Confetra, Alsea ha intrapreso tre azioni presso la Dg Taxud:
La Dg Taxud adesso deve decidere se avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.
Il presidente Alsea, Pietro Vavassori, contesta poi il proliferare di Authority nazionali, il cui costo è pagato dagli operatori: “Non è accettabile che si richieda alle imprese di farsi carico del loro mantenimento con un’ulteriore tassa”.
Per quanto riguarda il Piano dei porti e della logistica, “C’è bisogno di razionalizzare gli investimenti e non avere mille campanilismi.
Il punto è dedicare le poche risorse disponibili a pochi nodi”.
