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KPI logistici nella GDO: come sta cambiando la misurazione delle performance
Dati GS1 Italy: puntualità, lead time e completezza ordini migliorano ma restano criticità sui resi


Sistemi di Magazzino

KPI logistici nella GDO: come sta cambiando la misurazione delle performance

25 Agosto 2025

In un contesto sempre più competitivo e interconnesso, misurare le performance logistiche è diventato imprescindibile. La nuova edizione della mappatura GS1 Italy 2024 offre un quadro aggiornato sull’andamento dei principali Key Performance Indicators (KPI) della filiera del largo consumo, confrontando i dati rilevati nel 2023 con quelli del 2018. Lo studio, condotto su 62 aziende tra produttori e GDO, evidenzia un miglioramento complessivo dei livelli di servizio ma anche persistenti criticità, in particolare sul fronte degli scarti e dei resi.

Puntualità, lead time e accuratezza: segnali positivi dai Ce.Di.

Uno dei dati più rilevanti riguarda la puntualità delle consegne nei Ce.Di., che ha raggiunto il 92% (vs l’89% del 2018). Questo risultato testimonia l’efficacia delle azioni messe in campo da produttori e distributori per migliorare la sincronizzazione dei flussi. Anche la completezza degli ordini (ovvero la percentuale di linee consegnate esattamente come richiesto) si attesta su valori elevati, pari al 97%, in crescita rispetto al già positivo 94% del 2018.

Il lead time medio (tempo che intercorre tra l’ordine e la consegna) è rimasto stabile intorno ai 2,5 giorni, ma si registrano significative variazioni a seconda delle categorie merceologiche e della stagionalità. In particolare, i prodotti freschi evidenziano tempi più brevi ma con maggiore variabilità.

Scarti e rifiuti: un problema ancora irrisolto

Se da un lato si assiste a un’evoluzione positiva dei KPI legati al servizio, dall’altro il tema della gestione dei resi e degli scarti resta critico. Il report GS1 Italy segnala che la percentuale di resi per non conformità (dovuti a errori di picking, danneggiamenti o data di scadenza ravvicinata) si mantiene su valori stabili ma non trascurabili, intorno al 2,4%. Ancora più rilevante è l’incidenza degli scarti logistici: imballaggi danneggiati, eccedenze non smaltite e merce non idonea generano un impatto economico e ambientale significativo.

La difficoltà nel ridurre tali scarti è legata anche alla frammentazione dei flussi, alla mancanza di visibilità in tempo reale e a processi ancora parzialmente manuali nelle fasi di controllo qualità. È evidente che il miglioramento di questi indicatori richiederà interventi strutturali sia nella progettazione degli imballi che nell’organizzazione dei flussi informativi.

La nuova frontiera dei KPI: integrazione, sostenibilità e collaborazione

Oltre ai classici indicatori di servizio, la mappatura GS1 introduce anche metriche legate alla sostenibilità e all’efficienza complessiva della filiera.

Tra queste:

  • saturazione media dei mezzi di trasporto;
  • densità delle consegne (colli consegnati per tratte);
  • consumo energetico per unità movimentata;
  • percentuale di utilizzo di imballi riutilizzabili o riciclabili.

Questi nuovi KPI aprono la strada a una valutazione più sistemica e strategica della logistica, in linea con le esigenze ESG e con i modelli di collaborazione avanzata tra produttori e distributori. Per ottenere risultati concreti, sarà essenziale condividere gli indicatori lungo la filiera, adottare strumenti digitali interoperabili e superare logiche difensive a favore di una visione integrata delle performance.

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