Per aumentare la sicurezza dei trasporti è necessario investire nella formazione di cyber manager, figure poi da inserire all’interno dell’organico delle aziende del settore, è questa la richiesta di Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, fatta durante l’incontro mensile dedicato alla cybersecurity nello shipping del Propeller Club dei Porti della Spezia e di Marina di Carrara.
I cyber attacchi ad aziende del settore della logistica, e non solo, sono all’ordine del giorno.
Si tratta di un’emergenza molto spesso sottovalutata ma che espone un settore cruciale per l’economia del paese a continui rischi.
Merlo ha sottolineato come mentre nel settore marittimo si sta cercando di correre ai ripari, non ci sono invece indicazioni per i porti, realtà strategiche, complesse e vulnerabili nelle quali basta colpire anche un solo soggetto o operatore per mandare in tilt l’intero sistema.
Luigi Merlo continua sottolineando come i 170 milioni del Pnrr dovrebbero coinvolgere non solo le Autorità portuali e gli enti pubblici ma anche gli operatori privati, dai terminal alle aziende marittime, delle spedizioni e doganaliste.
Questo perché gli investimenti in cyber security sono importanti a partire dall’inserimento nell’organico di cyber manager, nuove figure che peraltro non si trovano ancora facilmente, come testimonia il citato caso di Msc, che ha aperto un centro di Cybersecurity a Torino prospettando un organico di 650 unità ancora da completare (ne mancano ancora 250).
Anche l’Agenzia Nazionale della Cyber sta cercando il suo personale nelle aziende private.
