Al costo di 6.90 euro in un’ora o gratuitamente entro le due ore, le consegne di frutta e verdura dal 15 febbraio sono disponibili per i clienti di Milano e per 34 Comuni dell’hinterland.
Questa tipologia di prodotto va ad aggiungersi ai 20 mila articoli che già erano acquistabili online con il servizio Amazon Prime Now, attivo a Milano e dintorni dallo scorso novembre.
L’azienda principe dell’e-commerce di Seattle, come anticipato a luglio dal Corriere della Sera in un’intervista all’amministratore delegato di Amazon Italia Francois Nuyts, sta entrando quindi in un settore fino ad ora coperto da altre realtà in modo un po’ frammentario.
Oltre a Esselunga, Carrefour (che ha acquisto online ma ritiro in negozio) o realtà come JustEat (la start-up che porta l’ordine del ristorante a casa), la risposta non riesce a coprire la domanda, o per scarsità di attori o per copertura geografica.
Lo dimostra il fatto che su 20 mila prodotti di Prime quelli in testa per ordini sono prosciutto, birra e acqua.
L’entrata nel fresco di Amazon, seppure partita in sordina, porta con sé la consapevolezza che difficilmente qualcuno sarà in grado di competere con il colosso mondiale delle vendite online.