L’Unione Europea ha concesso l’erogazione di 9,7 milioni euro al Porto di Venezia per la realizzazione del primo prototipo delle Mama Vessel, le navi semi-affondanti ideate da BMT Titron (Inghilterra) che collegheranno il porto offshore ai terminal di terra (Marghera, Chioggia, Porto Levante e Mantova).
La realizzazione del prototipo è stata inserita all’interno del progetto Poseidon Med II, approvato nell’ambito del bando 2014 della Connecting Europe Facility (CEF) per i trasporti, che stanzia un budget complessivo di 53,2 milioni di euro.
La Mama Vessel è stata progettata ponendo particolare attenzione alla cura degli aspetti eco-compatibili, che hanno portato a definire uno scafo a bassa generazione d’onda e un sistema di propulsione dual-fuel LNG-diesel: una combinazione che garantisce bassi livelli di emissione di CO2 e risparmio energetico, in linea con le ultime raccomandazioni e direttive UE e con un pescaggio in navigazione di 4,4 metri, compatibile anche con l’ambiente lagunare.
La progettazione esecutiva è prevista per settembre 2016 e la costruzione della prima nave per luglio 2017 (termine della sperimentazione dicembre 2017). Tramite il contributo concesso, l’Unione Europea riconosce e sostiene il cuore tecnologico del progetto della piattaforma d’altura del porto di Venezia e dà il via a una innovazione unica nel suo genere, che dovrebbe essere la chiave di volta per la sostenibilità dell’intero sistema offshore-onshore.
“Per queste caratteristiche – dichiara Paolo Costa, presidente dell’autorità portuale di Venezia – le Mama Vessel prevedono una combinazione della migliore tecnologia e ingegneristica europea che inevitabilmente comporterà incremento della qualità dei processi e della competitività del settore della cantieristica europea”.