Sedici ministri degli Esteri europei (Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Irlanda, Croazia, Malta, Slovenia, Austria, Lussemburgo e Finlandia) hanno scritto a Federica Mogherini per chiedere che siano attuate le etichettature che specificano se i prodotti venduti provengono dagli insediamenti illegali in Cisgiordania.
Sul quotidiano israeliano Haaretz – come riportato da Polisblog – è stata pubblicata la lettera in questione: “La corretta e coerente implementazione della legislazione Ue sulla protezione dei consumatori e l’etichettatura – si legge – è necessaria per garantire che i consumatori non siano ingannati da false informazioni. Devono conoscere la provenienza dei beni che acquistano”.
Non hanno aderito, invece, all’iniziativa inviata Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania e Cipro.
Da parte israeliana, Yair Lapid, già ministro delle Finanze, come riportato dal Corriere della Sera, ha affermato: “Questa mossa può creare caos.
Non c’è nessuna differenza tra prodotti al di qua o al di là della Linea Verde”.